È ormai certa l'identificazione della città di Chieri con l'antico centro di "Carrea Potentia" proposta da Théodore Momsen sul finire dello scorso secolo, quando lo studioso tedesco esaminò le iscrizioni di Chieri.
Un saggio della professoressa Givannella Cresci Marone, edito dal gruppo Archeologico Chierese nel 1894, su
"Le iscrizioni di Chieri Romana" indicavano Chieri nella "Carrea Potentia" citata da Plinio il vecchio nella "Discriptio Italiae" come una delle "Nobilia oppida" situate nella regione compresa tra il Po e l'Appennino.
A conferma, la studiosa riporta due iscrizioni:
- nella prima, si cita un certo "Titus Aebutius Leonas" onorato nella città per le sue benemerenze, membro del "Collegio dei Servizi e degli Augustali a Carreum e a Industria".
Chieri allora era posta geograficamente in continuità territoriale con il municipio di Industria.
Chieri è di origine celtica, in età preromana fu un centro composto etnicamente;
sotto i romani il suo territorio confinò a ovest con la colonia di Augusta Taurinorum (Torino) a nord con il municipio di Industria (Monteu da Po) a oriente con Hasta (Asti) e a meridione con Pollenzia (Pollenzo) Bra.
Le iscrizioni di Carreum Potentia sono ben 13, ampiamente illustrate nel saggio della Cresci ricordato precedentemente.
Per avere ulteriori informazioni riguardanti "La vita quotidiana di Chieri in epoca romana si consiglia una visita al "Civico Museo Archeologico" i cui reperti sono stati ritrovati nel 1957 tutti dal Gruppo Archeologico Chierese , ideatore della raccolta stessa.
All'interno si possono ammirare anfore, unguentari, monete del IIIIV secolo d.C., vasi, ciotole,brocche, cippifunerari, lapidi ecc.......tutti o quasi sono ancora in buono stato di conservazione. |