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» Il ghetto di Chieri «
 Anche il Ghetto di Chieri offriva le caratteristiche tipiche dei ghetti situati in Italia e in Europa ;
quali l'esservi chiusi dal tramonto all'alba, il collegamento tramite i cortili o i ballatoi, le scale e i passaggi,
di ogni abita­zione con le altre e special­mente con la Sinagoga.
La Sinagoga é stata a suo tempo smantellata e gli arredi portati nella Sinago­ga di Torino.
Esiste una pianta del Ghetto risalente al 1797 che permette di riscontrare le attuali persistenze.
 
Breve Storia degli Ebrei a Chieri
Si può affermare con sicu­rezza che fino al sec. XIV a Chieri non si ha notizia di Ebrei.
Ciò può dipendere da due eventualità:  a Chieri non vi erano Ebrei, o questi non lasciavano noti­zia.
La prima possibilità é la più probabile perché é assai difficile che la Confraternita di San Giorgio ammettesse nella sua cor­porazione anche gli Ebrei.
L'arrivo degli Ebrei a Chieri va probabilmente colle­gato con le loro espulsioni dalla Francia del 1300 e del 1400.
 
L'Editto del 1430
La condizione degli Ebrei in Piemonte fino alla loro emancipazione, viene regolata dal Duca Amedeo VIII nel 1430, con un apposito editto.
I divieti principali che esso sanciva erano i seguenti: Divieto di costruire nuove Sinagoghe, proibizione di vivere in vicinanza dei cristiani e di coabitare con questi, obbligo del segno distintivo, divieto di uscire di casa durante la settimana di Pasqua.
Nulla cambia per gli Ebrei fino al 17 ottobre 1714, quando Vittorio Amedeo Il, benevolmente accorda agli Ebrei il diritto di comprare immobili, diritto immediatamente contestato, cui segue la promul­gazione delle Costituzioni del 1723,  le quali riconfermano l'obbligo di risiedere nel Ghetto, il divieto di possedere beni immobili, il severo isolamento dai Cristiani e la proibizione ai medici Ebrei di curare malati di fede Cattolica.
Nel giugno 1724 finalmente si sceglie il palazzo da adibire a Ghetto.
Agli Ebrei era impedito il possesso di beni immobili, bisognava anche trovare dei proprietari Cristiani disposti ad affittare la loro proprietà agli Ebrei.
Il palazzo scelto era il  "Palazzo dei Villa" collocato tra Via della Pace, via Maestra ( l'attuale via Vittorio Emanuele ), vicolo Corona Grossa.
Comunque, già prima del 1724, tutta la via della Pace, da via Maestra a via Albussano, era un quartiere Ebraico.
Gli Ebrei svolgevano un'attività commerciale abbastanza ampia, che andava dalla vendita di Lane e Sete e del commercio delle granaglie alla manifattura di stoffe, lavorate anche fuori del Ghetto.
Non si può ignorare l'attività delle donne Ebree, molto abili nel rammendo, così da suscitare la protesta della Congregazione dei Sarti.
 
La Rivoluzionee l' emancipazione
Nel 1798, con l'arrivo dei Francesi, si riconosce l'eguaglianza dei diritti per ogni cittadino, a parte il culto professato e si permette l'acquisto dei beni stabili.
Ecco le date a proposito dell'emancipazione degli Ebrei in Piemonte:
26 maggio 1799 Entrata degli eserciti Austro-Russi a Torino, con relativo ripri­stino dei vecchi divieti.
14 giugno 1800: Battaglia di Marengo e liberazionedel Piemonte da parte dei Francesi.
Gli Ebrei ritornano liberi per 15 anni!
E' un momento di sviluppo straordinario in cui per la prima volta, un Ebreo " David Levi" diviene assessore Comunale.
Il 20 maggio 1814: Torna a Torino Vittorio Emanuele l, Re di Sardegna; dopo la sconfitta di Napoleone, l'eguaglianza dei diritti é momentaneamente annullata e si ripristina il domici­lio coatto del Ghetto.
Infine Carlo Alberto emancipa gli Ebrei, gradualmente.
17 marzo 1848: Dopo lo Statuto, si accorda agli Ebrei il diritto elettorale.
29 marzo 1848: Accesso degli Ebrei alle lauree Universitarie.
15 aprile 1848: Ammissione alla leva militare.
8 giugno 1848: legge Sineo, con riconoscimento pieno dell'eguaglianza dei diritti politici e civili.
La comunità di Chieri scende da 60 membri (1895) a 6 membri nel 1935,per cui viene assorbita da quella di Torino.
Con le leggi razziali del 1938, il regime fascista annienta parecchie comunità Ebraiche: A Chieri gli Ebrei si riducono ad una sola famiglia.
La Repubblica Sociale Italiana nel '43 toglie agli Ebrei persino il diritto di "Essere" Il Chierese, Tenente Oscar Levi ( Clot ), comandante Partigiano, é torturato e fucilato dai Tedeschi ad Aosta.
Ad Auschwitz moriranno i fratelli Giacomo e Giorgio Ottolenghi.
Altri Ebrei, come i Lattess e i nipoti Guido e Maria Fubini saranno protetti, da amici Chieresi, in nome della solidarietà che non conosce differenze di culto.

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