Su San Silvestro si scatena la battaglia cittadina: cori e striscioni, prima del Consiglio comunale di giugno, contro la riqualificazione del centro sportivo. Poi, dalla “piccionaia”, fischi, critiche o applausi rivolti ai politici chieresi. Ma la maggioranza non si lascia “intenerire” e continua per la sua strada, bocciando la mozione presentata dal Pd per bloccare l’opera.
La proposta, sostenuta anche da Movimento Cinque Stelle e Rifondazione comunista, è stata presentata dopo che sono state raccolte oltre 2.500 firme tra i chieresi. Un centinaio di loro si sono presentati davanti al municipio al grido di «Giù le mani dal centro sportivo». Un altro slogan, intonato come coro, era «San Silvestro è di ogni bambino. Privatizzate il vostro giardino». Poi «Non solo calcio: lasciate arco, tennis, pallavolo e pallacanestro a San Silvestro».
Eppure la mozione non ha portato i risultati sperati, nonostante le pesanti critiche provenienti dall’opposizione. Introduce Roberto Foglio di Progettazione chierese: «Sosteniamo la richiesta del Partito Democratico, cui potrebbe fare seguito un referendum. Intanto sospendiamo la decisione, parliamone con calma per il bene dei chieresi. E’ un intervento invasivo: a prescindere dagli spazi pubblici, sono previsti due lotti tra cui potrebbe passare tanto tempo».
Ribatte Gregory Vasino, capogruppo del Pdl: «Ci sono tre motivi fondamentali per avviare in fretta quest’opera: bisogna risolvere la carenza di impianti sportivi, dando una risposta ai 3.500 ragazzi che praticano sport a Chieri; ricollocare il campo sportivo Buozzi, necessità ormai improrogabile; riqualificare San Silvestro, destinato a diventare un polo sportivo ma anche aggregativo». Il consigliere fa notare che le aree pubbliche, al termine dei due lotti, non subiranno riduzioni sostanziali: «Il parco giochi non verrà toccato, ma sarà integrato da subito con una nuova area per il gioco libero dove oggi c’è la pista di pattinaggio. I campi da tennis e calcetto verranno spostati nella seconda fase (ma saranno solo tre al posto degli attuali sette, N.d.R.). Infine Chieri avrà finalmente una palestra polivalente utilizzabile da tutti».
Il riferimento è all’impianto per pallavolo e basket che sorgerà al posto del campo da rugby. In realtà non fa parte dell’intervento di riqualificazione, ma sarà costruito e gestito da privati a fronte di un canone comunale.
Vasino conclude il suo intervento ricordando il piano particolareggiato approvato nel 2009 dalla Giunta Gay: «Il Comune avrebbe speso quasi 12 milioni per un libro dei sogni che smantellava la pista di pattinaggio per creare un campo da calcetto coperto; i campi polivalenti sarebbero stati ridotti; la palestra avrebbe avuto 300 posti invece dei 700 della nostra; il Chieri calcio non si sarebbe trasferito a San Silvestro perché l’allora maggioranza aveva pensato di ricollocarlo a Tetti Fasano: altri terreni, altri soldi, altri sogni. Invece il progetto attuale offre miglioramenti fattibili e immediati alla città».
Aggiunge Antonio Vigliani, assessore al bilancio: «All’epoca si parlava di centro sportivo, perché solo oggi San Silvestro viene definito un parco? E poi anche quell’opera sarebbe stata a lotti».
Ribatte Roberto Quattrocolo a nome del Pd: «Anche il sindaco Francesco Lancione aveva un libro dei sogni: con il Progetto città, inizialmente, si prevedevano oltre 12 milioni di riqualificazione, più di quanto proponeva Agostino Gay. Ma poi avete cambiato idea ed entrambi i progetti sono il passato. Non c’interessano più, guardiamo al futuro e all’unico polmone verde fruibile dalle famiglie e da persone di età e nazionalità diverse».
Poi il consigliere prende un foglio di carta e inizia a farlo a pezzi: «Come fate a dire che ci saranno più spazi pubblici? La superficie, come per questo foglio, è sempre la stessa: se metti la palestra, i campi da calcio e tutto il resto (strappa la carta, N.d.R.), cosa rimane? Quel luogo è unico e irripetibile: i chieresi vogliono ragionare su questo tema, tutti insieme».
Tonino Sidari (Politica dei cittadini), l’assessore allo sport Franco Bosco e il sindaco Lancione aprono all’opposizione: «Facciamo una riunione aperta con i tecnici che spieghino la nostra proposta: il foglio strappato spaventa ma la realtà è diversa. Abbiamo ascoltato le richieste delle associazioni e siamo vicini ad accontentarle: ci dobbiamo fermare proprio adesso? Forse è mancata la comunicazione, possiamo discuterne e magari fare delle modifiche, ma la politica non deve “cavalcare” la situazione facendo riferimento solo al primo lotto».
Poi Raffaele Furgiuele si fa portavoce dei chieresi in “piccionaia” e chiede i tempi dell’intera operazione: «La palestra partirà tra tre o quattro mesi – risponde Bosco – Entro fine anno partirà il primo lotto; subito dopo, speriamo, ci sarà il secondo».
La maggioranza sembra dividersi: da una parte c’è chi vuole ascoltare le istanze dei 2.500 cittadini che hanno firmato la petizione contro il progetto; dall’altra chi è convinto della bontà dell’opera e vuole procedere senza perdere tempo. Alla fine sembrano prevalere i secondi: la mozione viene bocciata con 17 voti contrari, 10 favorevoli e 2 astenuti (Vincenzo Cucci e Piercarlo Benedicenti del Centro democratico indipendente). L’unica concessione è una commissione consiliare, ma cittadini, associazioni e minoranze preparano altre iniziative: non è esclusa l’ipotesi ultima del referendum.
La Redazione
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