Tabasso bloccata dalla crisi: i privati propongono di rivedere il progetto per renderlo più sostenibile. Altrimenti salta tutto: a rischio residenze, negozi, parcheggio interrato, auditorium, cinema e museo, tutti previsti nell’area dell’ex tessitura, accanto alla biblioteca e al caffè letterario Pickwick.
A svelare il pericolo è, in Consiglio comunale, il sindaco Francesco Lancione: «Attendiamo notizie dai privati: prima di Pasqua ci avevano comunicato che la Co.Im.Pre, la capogruppo delle imprese che devono realizzare l’opera, stava per portare i libri in tribunale». In altre parole, fallimento. Della società e dell’intero percorso iniziato nel 1999.
Sono passati tredici anni, infatti, da quanto il municipio spese sette miliardi per acquistare la tessitura fallita. Dopo l’esborso pubblico, i sindaci che si sono susseguiti hanno puntato sulla collaborazione con i privati: hanno lanciato un “project financing”, con imprese costruttrici che avrebbero realizzato le opere pubbliche in cambio della possibilità di costruire residenza.
La gara è stata vinta dall’associazione temporanea d’impresa Co.Im.Pre., guidata dalla società omonima. Che ora chiede una riflessione sull’argomento: il titolare Gian Paolo Bonvicino smentisce le voci di fallimento, ma ammette la necessità di rivedere il progetto generale.
L’idea è ridurre qualcosa tra le opere pubbliche. Per esempio, il parcheggio interrato potrebbe avere un piano in meno. Oppure cinema e auditorium potrebbero cambiare forma per consentire un risparmio. Ma sono a rischio soprattutto museo del territorio e “open space” dedicato a uffici e servizi. Quest’ultima struttura è già oggi la più sfortunata: pensata per ospitare la scuola di cinema del Bonafous, ha dovuto cambiare destinazione dopo il rifiuto dell’istituto di trasferirsi all’ ex Tabasso. Anzi, ha proprio lasciato Chieri, preferendo Torino. Un segnale, forse, dell’inadeguatezza di tutto l’impianto, soprattutto in un momento di crisi economica. Che sta colpendo duramente il mercato immobiliare e perciò costringe a un’attenta riflessione anche la riqualificazione su cui Chieri ha investito risorse (tanto) e tempo (troppo). Ora si proverà a recuperare: è l’unica alternativa al fallimento.
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