Come di consueto, l'asilo "Rudolf Steiner" di via Cavour 45/d a Torino (tel. 011-883550) ha presentato il programma culturale per l'anno scolastico 2007-2008.
Le iniziative artistiche e pedagogiche sono rivolte agli adulti e tenteranno di approfondire alcuni aspetti dell'approccio educativo (conosciuto anche come metodo Waldorf) elaborato negli anni '20 del secolo scorso dal filosofo austriaco Rudolf Steiner.
Svariati sono gli aspetti interessanti di questa pedagogia: l’assenza di voti, lo stimolo della creatività, l’insegnamento del lavoro manuale e di svariate discipline artistiche, l’uso di "quadernoni" realizzati dagli allievi in alternativa ai libri di testo.
Ma altrettanto importante è un'altra componente della sua particolare impostazione.Il metodo steineriano è infatti una delle prime teorie pedagogiche ambientaliste. Nelle scuole materne il materiale didattico è di esclusiva provenienza naturale, non si usano cioè oggetti e giocattoli di plastica dalle forme stereotipate e commerciali.
Legni, sassi, lana, cera d‘api, cordicelle, conchiglie sono i compagni di gioco dei piccoli frequentatori degli asili steineriani nei quali il contatto diretto con la natura viene privilegiato a qualunque altro tipo di attività ludico- didattica. Anche le bambole sono realizzate in stoffa in maniera artigianale. Il più delle volte sono le stesse mamme e nonne che preparano con cura "religiosa" questi oggetti dai lineamenti delicati, per non turbare la libertà immaginativa.dei bambini.
Per le attività grafiche vengono utilizzati pastelli a cera ed acquarelli, realizzati con "ingredienti" minerali e vegetali.
"L’asilo Waldorf non è un mondo di adulti rimpiccioliti ad arte... è uno spazio costruito in modo artistico con il minor numero possibile di cose "finite"… il lavoro in casa, in cortile e in giardino produce un’atmosfera produttiva in cui i bambini possono crescere liberi da stimoli ludici preconfezionati" sottolinea il pedagogista Manfred Schulz nel catalogo dell’esposizione sulle scuole Waldorf realizzato nel 1994 in occasione del Congresso Internazionale per l’educazione dell’Unesco.
Noria Nalli |