"Se il centro sportivo San Martino, non sarà utilizzato da Chieri Sport anche per fare animazione, per giovani e ragazzini, ma unicamente per attività sportive, verrà sfruttato solo al 30% delle sue possibilità. Si tratta infatti di una struttura enorme, dotata di giardini, aree gioco per bambini, campi da tennis, basket, rugby, beachvolley e pallavolo, di una piscina e persino di un piccolo stadio di atletica."
Sono parole di Chiara Zago, 28 anni, ex componente del gruppo di animatori che negli ultimi anni ha gestito l'attività del servizio di Estate Ragazzi della Cooperativa Baraonda, presso le strutture di strada vecchia S.Silvestro.
Si trattava di una gestione di tipo privato, aperta anche ai portatori handicap e non legata unicamente alla pratica dello sport.
"Ho messo a frutto la mia formazione di educatrice ed ho spesso organizzato laboratori di vario genere, dalla pittura la modellaggio" ci racconta Chiara Zago.
Dopo il mancato rinnovo della gestione del centro San Martino e dell'Estate Ragazzi alla cooperativa, la giovane è preoccupata non solo per la perdita della sua occupazione lavorativa, ma anche della dissoluzione di un importante luogo di incontro e socializzazione del Chierese, fruibile da persone di tutte le età.
Ora la struttura verrà gestita dall'associazione Chieri Sport ed incerte sono le sorti di questo gruppo di animatori.
"Fra noi ed i ragazzi convolti si è creato un legame educativo e affettivo molto forte. Nel team di estate ragazzi c'era anche un insegnante di lettere ed una istruttrice di pallavolo, che sentono i giovani anche durante gli altri mesi dell'anno e sono per loro un importante punto di riferimento. Inoltre la cooperativa Baraonda aveva inserito molti minori che frequentavano le attrezzature sportive, reclutandoli come aiuto animatori."
"I ragazzi cioè venivano coinvolti nelle attività quotidiane e nell'assistenza ai loro coetanei più piccoli. Alla fine non ricevevano denaro, ma venivano comunque ricompensati con una gita a Gardaland".
Quest'ultima iniziativa era senz'altro utile per la prevenzione del disagio e della devianza degli adolescenti coinvolti. Chiara Zago inoltre ci parla della sua esperienza con alcuni frequentatori disabili.
"Sono riusciti a partecipare attivamente, con grande sollievo per le loro famiglie, in un periodo delicato come quello estivo".
Ora speriamo che la nuova gestione e l'amministrazione del comune di Chieri tengano conto dell'accorata testimonianza della ragazza e facciano in modo che la città non perda un patrimonio umano ed educativo così importante.
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