Fu acquistato dal Comune nel 1750, per adattarlo in parte a carcere e trasferirvi i prigionieri che prima si trovavano all'ultimo piano del Palazzo Comunale. Conserva ancora i sofitti in travi di legno lavorate e resti dei ballatoi.
Confinava con le propietà dei fratelli Romano che diedero il nome al vicolo.
Gli adattamenti a carcere stravolsero la solenne maestà della facciata, ora in parte ripristinata e riportata al primitivo aspetto.
Nella parte posteriore del palazzo è visibile una loggia a due piani ora chiusa.
Inglobato sull'ala del palazzo, che guarda via dei Mercancelli si trova un vecchio pozzo da cui si poteva attingere l'acqua dal primo piano. Il pozzo è circondato da una scala a chiocciola che porta allo scantinato. |