Chieri Farma, è di nuovo polemica politica. In Consiglio si discute di nomine e assunzione nella società comunale che gestisce le tre farmacie pubbliche: da una parte le critiche di Raffaele Furgiuele per la nomina di Ciro Monghini ad amministratore delegato; dall’altra i dubbi di Progettazione chierese su presunte assunzioni illegittime.
La prima questione è esplosa a febbraio: Monghini, ex consigliere comunale con il Pd e poi candidato nel 2009 con la Lista per Chieri, viene nominato a.d. al posto di Valter Cravero, diventato assessore all’urbanistica. Furgiuele, consigliere di Chieri Futura, critica subito la scelta: «Date incarichi solo a chi fa parte del vostro gruppo» sibila verso la maggioranza. «Ti lamenti solo perché tuo figlio era tra gli aspiranti a quel ruolo» ribatte il sindaco Francesco Lancione.
Allora il consigliere risponde citando il regolamento dei servizi pubblici locali, che vieta a un amministratore di ricoprire ruoli in una partecipata dello stesso ente nei tre anni successivi all’incarico. Monghini non rispetta questa norma, in quanto consigliere comunale fino al giugno 2009 ed entrato in Chieri Farma a febbraio 2012.
Un’anomalia riscontrata anche dalla Commissione controllo e garanzia del municipio, chiamata a valutare la questione dal consigliere del Pd Fausto Ferrari. Il presidente Vincenzo Cucci ha riferito in Consiglio quanto deciso nella riunione della Commissione: «La persona in questione ricade nell’ipotesi evidenziata da Furgiuele. L’errore c’è stato ma deriva da un difetto nell’istruttoria e non è imputabile al sindaco. Si tratta di un vizio di legittimità per una violazione impugnabile davanti al Tar, ma soltanto dai soggetti che ritengono di essere stati danneggiati entro sessanta giorni dal provvedimento. Quel tempo è trascorso e non c’è stato alcun ricorso. Quindi la nomina di Monghini può essere ritenuta giuridicamente efficace».
Come dire che, utilizzando termini da tribunale in modo libero ma efficace, il Comune ha commesso un “reato” ma che è andato in prescrizione. Quindi l’a.d. di Chieri Farma può rimanere al suo posto, tra le polemiche dell’opposizione che va all’attacco della Giunta per una manovra illegittima ma salvata solo per una questione di tempo.
E non è l’unico argomento spinoso che riguarda la società che gestisce le farmacie: nel Consiglio di giovedì, Progettazione chierese ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti su di una assunzione: «Abbiamo saputo che una dipendente è stata inserita in Chieri Farma senza aver mai partecipato a un concorso. E’ così? Si tratta di un illecito amministrativo» attacca il capogruppo Pino Iannò. Il sindaco minimizza: «E’ tutto a posto, ma controllerò». Ma il consigliere non si placa: «Non può sminuire come al solito. Su Chieri Farma deve fare chiarezza: avevamo chiesto della documentazione e non ci è stata data. Avete qualcosa da nascondere?».
Si termina con il paradosso evidenziato da Maspoli del Pd: «lei sindaco ci dice che è tutto a posto ma che controllerà; se si riserva di verificare come può affermarlo con certezza? e come possiamo noi essere tranquillizzati da un tale approccio alla questione sollevata?».
La Redazione
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