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» Verde e alienazioni: è polemica sul bilancio 2011 «
Bilancio, è polemica in municipio tra verde pubblico e alienazioni.

In Consiglio comunale è stata approvata la previsione per il 2011, ma l’opposizione ha molto da ridire, a partire dagli immobili che saranno venduti quest’anno e nei successivi.

Dario Fasano dei Moderati attacca: «Stiamo vendendo tutto e se un’associazione ci chiede una sede non abbiamo più neanche una sala da darle».
Gli fanno eco il Partito Democratico, Italia dei Valori e Raffaele Furgiuele: «Per potersi comprare un’auto, un padre di famiglia non si vende la casa – spiega, con una metafora, il consigliere di Chieri Futura – Se bisognerà fare altri interventi venderete il municipio? Se sì, forse conviene pensare a una sala per il Consiglio nel parcheggio interrato di piazza Dante. Questi immobili sono di proprietà dei cittadini: si parla sempre di buon senso ma credo che sia andato perso con il Progetto città. La Giunta dovrà rispondere di queste scelte rischiose: i chieresi non sono stupidi come si pensa e sono convinto che si andrà a elezioni anticipate. Io lo spero e con me molti cittadini, visto che da questa maggioranza hanno visto solo promesse, idee e nulla di concreto».

Nel Piano triennale delle alienazioni, Chieri prevede entrate per 5,3 milioni nel 2011, 10,7 milioni nel 2012 e 1,3 milioni nel 2013 (in realtà si tratta di permute con nuove realizzazioni o lavori pubblici sul cui effettivo valore non tutti sono d'accordo).

Nel primo anno vengono messi in vendita Palazzo Diverio (2,6 milioni), l’ex caserma dei carabinieri (1,1 milioni), l’immobile di via San Giorgio 19 (950 mila euro) e parte del complesso di San Filippo (700 mila).

L’anno prossimo saranno alienati, invece, l’ex edificio scolastico di via Tana (3,2 milioni), il campo sportivo Buozzi (3,6 milioni), la Cascina Maddalena (1,6 milioni), un lotto a servizi dell’area industriale (400 mila euro). Nel 2013, infine, verrà venduta la sede associativa di via della Pace (1,3 milioni).

Tutte queste vendite frutteranno circa 17 milioni di euro e serviranno per finanziare buona parte delle opere pubbliche previste dal Progetto città, la cui linea guida è proprio questa: vendere il patrimonio immobiliare del Comune per finanziare nuove infrastrutture.
Una scelta su cui la minoranza è molto critica. Come per altre decisioni, che scatenano polemiche anche da parte di alcuni consiglieri di maggioranza.
Il Pd, per esempio, chiede perché si sia stabilito, nei prossimi anni, un taglio sui fondi per il verde pubblico: nel bilancio 2011 ci sono 430 mila euro, mentre nel 2012 saranno 230 mila. Considera l’assessore ai lavori pubblici Domenico Motta (che a ruoli invertiti, appoggiando il consigliere Tamagnone, negli anni precedenti aveva criticato aspramente analoghe scelte): «Le cifre non soddisfano certo i bisogni della città visto che abbiamo 210 mila metri quadri di giardini e spazi verdi. E bisogna aggiungere anche lo sfalcio delle banchine. Per raggiungere livelli soddisfacenti cercheremo di coinvolgere i privati: condomini e sponsor. E intanto, con i soldi risparmiati, riusciamo a mantenere i servizi alla persona».

L’assessore non specifica cosa il Comune darà in cambio ai condomini per occuparsi di taglio e pulizia delle aree verdi: difficilmente i privati se ne occuperanno senza ricevere nulla. La risposta non soddisfa la minoranza sul tema, ma neanche parte della maggioranza sulla questione dei servizi alla persona. Riflette Marina Arduino della Lista per Chieri: «Chiedo che negli aggiustamenti di quest’anno si punti sul sociale. Motta dice che si punta sui servizi alla persona però mi sembra che questo Consiglio abbia tolto qualcosa in questo ambito. Per esempio, andiamo incontro alle associazioni con patrocini, sedi e sconti sull’utilizzo della sala Conceria. La Giunta deve tenere presente anche le “piccole cose” e non solo il grande impegno del Progetto città. Pensiamo al sociale, ai giovani e alle associazioni».
 
La gestione del "quotidiano" e dell'ordinario e' difficile, talvolta dispendiosa; secondo alcuni non paga sul piano del consenso e non paga nemmeno i "grandi elettori" chieresi quindi meglio puntare tutto sui soliti pochi grandi progetti facilmente "spendibili" in campagna elettorale e soprattutto in grado di soddisfare i "professionisti" del settore edilizio. Ma se questa maggioranza avesse gia' messo in conto di perdere le prossime elezioni?
 
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