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» Contributi regionali per patrocinio legale donne «

"Il modo più intelligente per celebrare la prossima Festa della Donna". Mariacristina Spinosa, presidente del Gruppo Verdi nel Consiglio Regionale del Piemonte, ha così commentato la recente approvazione della sua proposta di legge regionale che istituisce un fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti.

La legge prevede lo stanziamento di circa due milioni di euro per il biennio 2008-2009 ed "ha come obiettivo promuovere azioni di tutela della dignità dell’integrità fisica e psichica delle donne – spiega la consigliera – e questo significa non soltanto sostenerle nel percorso in sede giudiziaria, ma anche dal punto di vista dei costi di assistenza legale che le vittime potrebbero avere necessità di affrontare".

Oltre alla cura legale gratuita alle donne viene offerto un apposito foro di avvocati che si prestano a questo servizio e che saranno scelti e inseriti in un elenco che ne garantisca la competenza e l'esperienza per il particolare tipo di intervento richiesto.

"La violenza è un problema che riguarda, anche nel nostro Paese, uomini e donne di tutti gli strati sociali e che, nella maggior parte dei casi, non viene denunciato" conclude la consigliera.

Questo dato è purtroppo confermato dalla relazione redatta dall'Associazione Piemontese Telefono Rosa (Via Assietta 13/a, 10128 Torino. Tel. 011 530666 / 011 5628314. Fax 011.549184. Sito web: http://www.mandragola.com/tel_rosa/), in occasione del suo quindicesimo anno di attività.

Nel documento si parla di numerosi casi di violenza, perpetrati anche nella nostra regione.
 
"Violenze che vanno dalle forme più barbare dello stupro, delle percosse e lesioni personali anche gravi, alla prevaricazione e alla negazione della libertà negli ambiti familiari, sino alle manifestazioni di disprezzo del corpo femminile. Gli autori sono di tutte le nazionalità ed estrazioni sociali. Però oggi - così come ieri - continua la relazione di Telefono Rosa - quasi sempre le vittime conoscono il loro aggressore e le violenze più gravi e reiterate avvengono proprio nel chiuso delle famiglie. È illusorio pensare che future generazioni possano, fisiologicamente, e senza una profonda riflessione critica estesa a tutti, vivere una condizione di parità e di rispetto rifiutando ciò che ormai apparterrebbe al passato: perché purtroppo il passato é ancora attualità. Le scienze sociali non potranno mai dirci i numeri esatti: il sommerso é, e temiamo sarà, ancora notevole. Sappiamo anche che per molte donne il silenzio non è solo un sacrificio di sé nel rito del bilancio esistenziale, ma anche una forma di autodifesa dalla frustrazione che provoca il fatto di essere picchiata, violentata o anche solo denigrata proprio dalla persona con cui si è deciso di trascorrere perlomeno una parte significativa della propria vita."

Per conoscere i criteri per l'accesso ai contributi, consultare il portale www.regione.piemonte.it.
Altri importanti siti informativi sono www.kila.it e www.irma-torino.it, i canali tematici per le pari opportunità, istituiti rispettivamente dalla regione e dalla provincia di Torino.
 
Noria Nalli
 

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