Con l’arrivo della primavera 2009, si avvicina anche il periodo delle elezioni amministrative. Tra gli organi in scadenza c’è anche quello del Difensore civico (tel. 011.8612830). Per Chieri, il ruolo è ricoperto da Ettore Rinaldi, che abbiamo intervistato nelle sue ultime settimane di mandato.
Può tracciare un piccolo bilancio di questi anni di attività?
"Il mio mandato coincide con quello dell’amministrazione provinciale, sono stato nominato a maggio 2005, il comune di Chieri è stato uno dei primi comuni che si è convenzionato con la Provincia per il servizio del difensore civico, attesa la finalità di tutela e garanzia del difensore civico è difficile tracciare un bilancio, non è possibile enumerare dati numerici che non siano quelli delle pratiche aperte.
Se di bilancio si può parlare è nel senso di constatare che in questi tre anni non sono dovuto intervenire per illegittimità o ingiustizie di atti amministrativi del Comune, la maggior parte dei casi hanno riguardato ritardi nelle risposte a richieste o lamentele dei cittadini. Ritardi a volte giustificati dalla complessità della questione, altre volte dalla insufficienza delle risorse a disposizione, poche volte ho riscontrato negligenze.
Quanto ciò possa avere avuto un benefico riflesso sulla macchina comunale posso solo immaginarlo, quei pochi casi segnalati hanno poi avuto un iter più spedito, ma in generale credo che la sola istituzione di un organo terzo a cui potersi rivolgere possa costituire da una parte un deterrente a tardare la propria attività, dall’altra, quella del cittadino, la sicurezza che il suo specifico caso sarà esaminato. A volte si tratta quasi di un mero supporto psicologico nel senso che viene data una spiegazione su atti che oggettivamente sono poco comprensibili, altre volte si indicano strade o percorsi diversi, in ogni caso si ottiene una risposta.
Quanti sono stati più o meno, i chieresi che si sono rivolti a lei? Di che fascia sociale ed età? Più uomini o donne? Italiani o stranieri?
"Parlando di numeri, le pratiche aperte sono state 27 nel 2008, 38 nel 2007, 35 nel 2006; i cittadini che sono stati ricevuti sono assai più numerosi in quanto a volte è sufficiente una spiegazione, altre volte si tratta di questioni non attinenti il Comune, indicativamente il 30% in più rispetto al numero delle pratiche. Le fasce sociali sono le più disparate, prevalgono i pensionati, con riguardo all’età vi è prevalenza di ultracinquantenni. Nessun straniero ha chiesto di essere ricevuto".
Problemi maggiori evidenziati?
"Sicuramente quelli legati all’edilizia privata, seguono quelli sulla viabilità, problemi di emergenza abitativa o disagio sociale, questioni legate alla TIA (Tariffa rifiuti)".
I comuni si sono dimostrati abbastanza collaborativi? Con quale realtà ci sono stati i maggiori problemi?
"L’amministrazione intesa come Sindaco e Direttore Generale nei pochi casi in cui ho ritenuto di interessarli direttamente della questione hanno pienamente collaborato, l’abitudine dei funzionari a dare tempestive risposte è stata acquisita col tempo. Sono stati ricevuti anche cittadini dei comuni limitrofi a Chieri, comuni non convenzionati, per i quali ho comunque provveduto a interessarmi presso le relative amministrazioni comunali, solo il Comune di Andezeno ha ritenuto di non fornirmi risposta alla questione sollevata".
Qual è stata la principale tipologia di problemi che ha dovuto affrontare?
"Il diniego per permessi a costruire, danni ai privati per opere pubbliche, applicazione concreta della Tariffa Rifiuti".
E l’aspetto di cui va particolarmente fiero?
"Quando un cittadino ritorna per esporre un altro problema".
Secondo lei cosa andrebbe rivisto nell’assetto organizzativo del suo ufficio?
"E’ un’organizzazione minima, una segreteria composta di una unità con i problemi dei piccoli uffici".
Il suo ruolo è stato abbastanza pubblicizzato tra i cittadini?
"Penso che per una realtà come Chieri i numeri di affluenza potrebbero essere maggiori, ciò probabilmente dipende da una informazione che dovrebbe essere più capillare".
Ci sono possibilità di essere riconfermato e, in tal caso, lo rifarebbe?
"Vi è la possibilità di un doppio mandato, è un lavoro un po’ particolare che richiede l’acquisizione di competenze e conoscenze sulle più svariate materie e ciò avviene necessariamente col tempo, con una eventuale riconferma credo che potrei essere più incisivo".
Noria Nalli |