Andrea Bucci, imprenditore, è candidato No Euro per lo schieramento di Renzo Rabellino.
Questa campagna elettorale sembra essere molto incentrata sulle "grandi opere" TAV e Tangest.
“Ovviamente, il comitato d'affari (PD-PDL) ha il preciso interesse non di migliorare la circolazione, se così fosse riparerebbero le buche lasciate dalle nevicate e invece pare che ad esempio il comune di Torino abbia problemi a trovare 2 milioni per farlo. Al comitato d'affari interessa principalmente spendere spendere spendere, aumentare sempre più il debito pubblico, che ovviamente sarà pagato da Pantalone attraverso tasse sempre maggiori e naturalmente mettere le mani sigli appalti di queste opere. Prima di impegnarsi in opere di una certa complessità e costo occorre rimettere in piedi il tessuto delle piccole imprese che sono completamente in crisi. Se non ci sono loro che pagano le imposte e danno da lavorare alla gente non ci sono i fondi per le infrastrutture”.
A questo grande battage mediatico corrisponde un reale interesse da parte dei cittadini?
“Bisognerebbe sentire cosa ne pensano i cittadini. Di certo non avranno grandi vantaggi dalla TAV della Val Susa: i treni per i pendolari continueranno a rimanere sporchi e in ritardo e la viabilità ordinaria continuerà ad essere quella degli anni '70, rallentata da rotonde messe ovunque spesso a sproposito”.
I Notangest parlano di grave impatto ambientale, in seguito ad una eventuale realizzazione della tangenziale est.
“Non c'è dubbio che l'impatto ambientale dell'opera sarà notevole sia per la sua costruzione sia per l'inquinamento dei veicoli che utilizzeranno questa opera, che sinceramente non capiamo come verrà finanziata, sicuramente sarà a pagamento e ha alte probabilità di diventare una cattedrale nel deserto”.
Per Chieri è nevralgico il discorso del rilancio del commercio, ma anche del traffico congestionmato, della mancanza di parcheggi e delle conseguenze di una politica di edificazione esagerata. Sono tematiche importanti per gran parte delle cittadine storiche piemontesi.
“Il rilancio del commercio per Chieri è importante ma non dobbiamo dimenticare quello del tessile con tutte le
tessiture che in questi anni sono state costrette a chiudere. A tal riguardo il Piemonte deve riappropriarsi di tutte quelle industrie che sono state portate via dal territorio, per ottenere una cosa simile occorre abbattere clamorosamente la pressioen fiscale per facilitare l'afflusso di investitori in Piemonte. Il metodo migliore noi pensiamo che sia quello di trasformare la regione in un paradiso fiscale.
La mancanza dei parcheggi è un problema causato dall'aumento del parco circolante, ma anche da politiche abitative che consentivano di erigere un condominio multipiano dove prima c'era una casetta unifamiliare, grazie a questa moltiplicazione dei pani e dei pesci gli oneri di urbanizzazione portano nelle casse del comune molto denaro fresco. Ovvio che il traffico generato da un condominio è molto maggior di quello generato da una casetta monopiano. Occorre smettere di rilasciare permessi di costruzione per edifici con cubature, che non sono compatibili con la viabilità circostante”.
Noria Nalli
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