Tra i candidati del Pd, nella lista Bresso, c'è anche Gianna Pentenero, assessore all'istruzione della Giunta regionale uscente.
Questa campagna elettorale sembra essere molto incentrata sulle "grandi opere" come TAV e Tangenziale Est.
“Sì le grandi opere hanno un ruolo importante, ma la mia esperienza di assessore regionale mi porta a dire che i cittadini chiedono garanzie e impegni precisi per il loro presente e il loro futuro. Vogliono una scuola che funzioni, una sanità che dia risposte efficaci, infrastrutture moderne e un progetto di Piemonte, declinato anche nei piccoli comuni, di cui sentirsi parte”.
A questo grande battage mediatico corrisponde un reale interesse da parte dei cittadini?
“I cittadini prestano attenzione a questi temi, tuttavia non bisogna che la campagna elettorale, un pò come avviene a livello nazionale per la giustizia, si allontani dai reali problemi. Non può essere la sindrome Nimby (ndr - Not In My Back Yard, letteralmente "Non nel mio cortile")) la bussola della campagna elettorale, né le speculazioni politiche di gruppi e singoli che cercano di avvantaggiarsene. In questi mesi ho cercato di affrontare i problemi delle persone, parlando con loro e affrontando le piccole grandi difficoltà quotidiane”.
I Notangest parlano di grave impatto ambientale dell'opera.
“Ogni opera importante, ogni infrastruttura di grande portata porta con se' un impatto ambientale. Io non sposo la filosofia del no a tutti costi, sono stata Sindaco e so bene che i cittadini devono comprendere le necessità e le prospettive di sviluppo quando si avviano processi di cambiamento. Abbiamo bisogno di un ambientalismo del fare, che vada al di là delle ideologie delle appartenenze, in cui le istituzioni siano garanti della salute pubblica di questa generazione, pensando a quelle future in un'ottica di sostenibilità. Purtroppo oggi stiamo pagando scelte poco responsabili e sostenibili delle generazioni passate, cerchiamo di non ripetere l'errore”.
Una complicata polemica è stata sollevata anche sulle "biomasse".
“Anche in questo caso credo che ci sia stata poca informazione, bisogna impegnarsi per spiegare ai cittadini il senso di questo progetto”.
Per Chieri è nevralgico il discorso del rilancio del commercio, ma anche del traffico congestionato della mancanza di parcheggi e delle conseguenze di una politica di edificazione esagerata. Sono tematiche importanti per gran parte delle cittadine storiche piemontesi.
“Occorre riflettere e intervenire sugli strumenti di pianificazione, avvalendosi delle competenze legislative in materia che ha la Regione. Solo in questo modo, oltre che con appositi finanziamenti, si possono sostenere centri commerciali naturali e progetti di riqualificazione del centro storico nell'interesse della qualità della vita, evitando speculazioni immobiliari cui talvolta i comuni cedono per sostenere i bilanci vittima dei tagli di questo governo”.
Noria Nalli |