Pierangelo Cumino, 54 anni, nato a Riva presso Chieri, imprenditore agricolo già responsabile a Bruxelles dei giovani agricoltori italiani per oltre un decennio è candidato UDC nella coalizione Bresso.
Questa campagna elettorale sembra essere molto incentrata sulle "grandi opere" come TAV e Tangenziale Est.
”Le grandi opere sono necessarie e devono essere realizzate, naturalmente con il maggiore rispetto possibile dell’ambiente e dei terreni agricoli, che, soprattutto nel caso della tangenziale est, devono essere rispettati e salvaguardati. Chiaramente bisogna rispettare il progetto messo a punto dal Politecnico e ripensare la barriera di pagamento da Sant’Anna. Nel caso della Tav, sinceramente non capisco le critiche ad un progetto che permette di effettuare comodi ed efficaci trasporti su ferrovia”.
A questo grande battage mediatico corrisponde un reale interesse da parte dei cittadini?
“Sicuramente alla gente non importa nulla delle tematiche che ritiene più astruse. Certo nel caso della Tangest soffriranno disagi durante la realizzazione, ma poi i vantaggi saranno indubbi”.
Per Chieri è nevralgico il discorso del rilancio del commercio, ma anche del traffico congestionato, della mancanza di parcheggi e delle conseguenze di una politica di edificazione esagerata. Sono tematiche importanti per gran parte delle cittadine storiche piemontesi.
“Si sono stati concessi troppi permessi abitativi nelle aree industriali dismesse e si sono creati grandi agglomerati inseriti in una viabilità, che risale all’800. Per questo motivo serve la tangenziale est e la realizzazione di servizi pubblici, che sono davvero carenti. Il rilancio del commercio è poi legato all’ambito turistico ed enogastronomico. La rinascita del commercio e' fortemente legata a questi settori. Chi viene a Chieri, per acquistare deve anche trovare accoglienza. Nevralgico è anche il rilancio del tessile, che necessita di macchinari più moderni e all’avanguardia. Mi sta poi particolarmente a cuore la questione del lago di Arignano. Non deve essere svuotato, ma tenuto ad un certo regime d’acqua per non rovinare fauna ed ecosistema. Questo lago è stato creato duecento anni fa dai Savoia ed è folle dismetterlo, come qualche tecnico regionale aveva proposto”.
Noria Nalli |