Il Consiglio comunale si spacca sul mulino Berruto: in tredici votano per impedire la nascita di un nuovo centro commerciale, mentre sono sedici i contrari alla mozione presentata da Progettazione chierese. La proposta non passa ma porta alla luce una delle tante divisioni interne alla maggioranza: da rilevare, infatti, l’astensione di Piergiorgio Bulgarello (Pdl) e il voto favorevole di Laura Ronco e Marina Arduino, entrambe consigliere della Lista per Chieri. Viceversa, il Centro democratico indipendente di Cucci si schiera ancora una volta con la maggioranza che, senza di loro, sarebbe andata sotto.
La mozione proponeva di sospendere temporaneamente l’apertura di nuovi centri commerciali e impegna a organizzare iniziative per il piccolo commercio. Il riferimento, ovviamente, è all’ex mulino, all’incrocio tra strada Riva e via Conte Rossi di Montelera: «Accettare la proposta della Nuova Siet procurerebbe problemi occupazionali e di viabilità - considerano i consiglieri del gruppo, Pino Iannò e Roberto Foglio - Inoltre si perderebbe il servizio di vicinato portato avanti dagli attuali negozi, destinati a chiudere con un nuovo supermercato».
La minoranza insiste da tempo sull’argomento: nell’ultima seduta consiliare, come nella precedente, sono state presentate interrogazioni per saperne di più sul progetto. E il sindaco Francesco Lancione ha dovuto sbottonarsi: al posto del mulino, dovrebbe sorgere una nuova struttura commerciale, alimentare ed extralimentare per una superficie di circa 2.100 metri quadrati di vendita. L’ipotesi progettuale prevede la realizzazione anche di esercizi di vicinato, bar e ristorante per 120 metri quadri.
La proposta, ancora in discussione in municipio, ha già sollevato le critiche di negozianti, ambulanti e opposizione. Ma ci sono anche molti esponenti del centrodestra a chiedere di lasciar perdere.
Invece il sindaco, insieme all’assessore all’urbanistica Valter Cravero, continua comunque a lavorarci. Su questo tema, però, deve registrare l’evidente divisione interna alla sua coalizione.
La conferma è arrivata anche di fronte alla mozione presentata da Foglio e Iannò: all’inizio della discussione, il testo è stato modificato e la maggioranza ne ha approfittato per chiedere una sospensione e confrontarsi.
L’obiettivo è trovare una linea comune, che non arriva. Al rientro dalla riunione, Arduino e Ronco annunciano il loro voto favorevole alla mozione: «Il motivo è molto semplice: Chieri non ha bisogno di nuovi centri commerciali». La pensano allo stesso modo i consiglieri del Pd: «L’intervento va pianificato bene, valutandone le ricadute – considerano Antonio Maspoli e la capogruppo Manuela Olia – Dobbiamo ragionare sulla città nel suo complesso: i“piani commerciali” servono proprio a questo».
Ribatte Angelo Rubatto, capogruppo della Lista per Chieri: «In città ci sono tante zone sprovviste di attività commerciali: le Maddalene, la zona di viale Cappuccini, strada Andezeno. I cittadini chiedono un intervento mentre la mozione sospenderebbe ogni progetto. Per questo, il resto della Lista per Chieri voterà contro». Idem Vincenzo Caivano, consigliere Udc: «Non possiamo precludere qualunque apertura nell’ex mulino: non c’è solo l’alimentare, magari potrebbe insediarsi Ikea. Voto contro la mozione ma farò comunque attenzione al progetto: neanch’io voglio un supermercato».
Prende poi la parola Piercarlo Benedicenti, esponente del Centro democratico indipendente: « E’ giusto sostenere il piccolo commercio: per questo cominciamo a spendere il milione e 800 mila euro degli oneri di compensazione della Coop. Intanto siamo contrari alla mozione».
Roberto Foglio e Raffaele Furgiuele ribattono a Rubatto e Benedicenti: «Noi siamo disponibili a fare qualcosa nei quartieri meno provvisti di negozi. Però bisogna tutelare il piccolo commercio, a differenza di quanto fatto finora dalla maggioranza. I grossi centri non danno lavoro, visto che l’Ipercoop non ha praticamente assunto nessun chierese».
L’estremo tentativo dell’opposizione non produce altre adesioni nelle file della maggioranza. La mozione non passa: Ronco e Arduino si schierano con il centrosinistra, mentre Bulgarello si astiene. Ma Cucci e Benedicenti salvano la Giunta Lancione e il suo progetto di centro commerciale all’ex mulino.
|