Un portavoce, 9 mila euro per pagarlo. In pratica 2.500 euro al mese, considerando che Franco Giovanni Ferrero, titolare della Proteus di Salassa, ricoprirà questo ruolo da gennaio a maggio. A lui spettano «coordinamento e gestione dei rapporti del sindaco e degli organi politici comunali con i media locali e nazionali nonché di attività di ufficio stampa».
Un incarico che il Movimento Cinque Stelle traduce così: «Il sindaco si fa campagna elettorale con i soldi dei chieresi». Poi i grillini rincarano la dose, facendo riferimento alle motivazioni che Francesco Lancione ha dato al Corriere di Chieri: «Sostiene di non essere in grado di comunicare quanto ha fatto in questi cinque anni: i cittadini devono rimetterci perché lui non sa parlare?».
Alla domanda retorica i Cinque Stelle si rispondono da soli: «È inammissibile che fondi pubblici siano utilizzati a vantaggio di pochi, cioè la Giunta uscente, anziché essere destinati ai cittadini». Ma subito dopo il Movimento torna a porre domande, tutte rivolte all’“imputato” Lancione: «Perchè ha bisogno che una società esterna “gli renda merito” di quanto fatto? I suoi risultati non dovrebbero già essere evidenti a tutti? Se avesse lavorato bene, non avrebbe bisogno che la Proteus confezioni il nulla della sua amministrazione. E com’è possibile che un sindaco non sia in grado di rivolgersi ai suoi concittadini? Tra assessori e consiglieri non c’era nessuno che potesse assolvere questa funzione? A quanto pare, no. Anzi, chi ha la delega alla comunicazione, Antonio Zullo, sostiene di non saperne nulla».
In questo ambito, tra l’altro, la Giunta Lancione ha dimostrato (e ammesso) molte lacune. Ma la colpa, secondo i grillini, è da cercarsi soltanto al suo interno: «Quante volte in cinque anni il sindaco ha organizzato eventi con i cittadini per raccogliere le loro necessità? Li ha mai invitati ad assistere ai Consigli comunali in modo che siano davvero partecipi della vita della comunità?». Invito che il Movimento fa suo, proponendo anche una via d’uscita al sindaco: «Lui spalanchi le porte del palazzo comunale ai veri padroni di casa, i chieresi: tocca a noi riappropriarcene. Intanto Lancione stracci il contratto con la Proteus oppure paghi lui la sua personale campagna elettorale. Ci sono tanti modi migliori per spendere quei 9 mila euro».
A giudicare da quanto pervenuto a questo giornale online, i Chieresi non l'hanno presa bene: rabbia, sconforto, rassegnazione, delusione, sbigottimento sono le reazioni più comuni. C'è anche chi, come i consiglieri Pino Iannò e Roberto Foglio di "Senso Civico" hanno reagito provocatoriamente con ironia presentando una mozione in Consiglio comunale con la proposta di nomina anche di un "personal-lettore" del sindaco (che "nel 90% delle sedute si limita a leggere discorsi preconfezionati") e di un "personal-lettore" anche per il presidente del Consiglio comunale e di un "personal-lettore" / portavoce per ciascun capogruppo, impegnando rispettivamente 18000 e 50000 euro, dichiarandosi certi che i Chieresi saranno lieti di spendere i propri soldi "per sentirsi spiegare meglio quanto promesso e non fatto dalla giunta Lancione".
La Redazione
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