La Giunta Lancione presenta finalmente il Progetto Città: in programma scuole a Borgo Venezia e Maddalene, riqualificazione della Chiocciola e nuovi impianti sportivi.
Ci sono voluti mesi di annunci e rinvii, ma il “libro dei sogni” del Comune ora è pubblico. Le cifre: 35 milioni di euro incassati con la vendita di immobili pubblici; 25 milioni di opere pubbliche tra scuole e investimenti nello sport e nella Chiocciola; circa mille nuovi abitanti grazie a 150 mila metri cubi di diritti edificatori residenziali che il Comune cederà ai privati.
La Giunta ha presentato i suoi sogni in una conferenza stampa cui hanno partecipato quasi tutti gli assessori. A introdurre il Progetto Città è quello responsabile del bilancio, Antonio Vigliani: «Lo abbiamo concepito con l’obiettivo di ovviare alle regole del Patto di stabilità e finanziare così i nostri investimenti, senza utilizzare l’avanzo di amministrazione e contrarre nuovi debiti. Con questo studio ora abbiamo in mano uno strumento di programmazione che individua la linea guida del municipio e le relative azioni da seguire per realizzarle».
Il punto di partenza è la vendita del patrimonio immobiliare: «Ma si tratta di una valorizzazione, non di una svendita come qualcuno sostiene» puntualizza Vigliani.
In vendita ci sono Palazzo Diverio (2,6 milioni); il palazzo di piazza Mazzini (1,4 milioni); l’immobile di via San Giorgio 19 (950 mila); l’immobile di vicolo dell'Imbuto (500 mila); parte del complesso San Filippo (700 mila); lo stabile delle associazioni in via della Pace (1,3 milioni); la cascina Maddalena (1,6 milioni); l’ex complesso scolastico di via Tana (3,2 milioni); il campo sportivo Buozzi (3,6 milioni); il diritto di superficie dei box auto pertinenziali che sorgeranno in piazza Dante (500 mila); un lotto della zona industriale di Fontaneto (300 mila);.
A questi immobili, vanno aggiunti due alloggi in via Gandhi e strada Riva (370 mila euro totale) e l’area dell’ex caserma Scotti: si tratta di proprietà del Demanio che Chieri otterrà grazie al federalismo demaniale ma che potrà utilizzare per ridurre il debito pubblico e non per gli investimenti.
Gli altri immobili verranno utilizzati per finanziare nuove opere. E, una volta venduti, diventeranno tutti aree residenziali, eccetto il lotto di Fontaneto, l’area di San Filippo e il diritto di superficie su piazza Dante.
L’incasso totale ammonta a poco meno di 36 milioni: questa cifra sarà poi suddivisa tra fondi destinati alle opere, fondi per la riduzione del debito pubblico, diritti edificatori residenziali e commerciali e gli oneri derivanti dall’ampliamento della Coop. La differenza potrà essere utilizzata per incrementare i servizi e per ridurre ulteriormente il debito pubblico, portando risparmi annuali tra 1,3 e 1,6 milioni di euro.
Ma soprattutto l’incasso servirà per finanziare opere pubbliche per un totale di 25 milioni: la valorizzazione del centro storico, riguardanti via San Giorgio (1 milione e 250 mila euro), via della Pace (2,5 milioni) e piazza Mazzini (1,6 milioni); le scuole materne di Borgo Venezia (2 milioni) e delle Maddalene (2,5 milioni); il potenziamento del centro sportivo San Silvestro (8,5 milioni); il parcheggio interrato di piazza Dante (7,2 milioni); nuove infrastrutture attorno al PalaMaddalene (2 milioni).
Per buona parte di queste opere si utilizzerà la permuta patrimoniale: gli interventi saranno realizzati da privati che in cambio verranno “pagati” direttamente con un immobile comunale. Per esempio, la Giunta ha già stabilito che la materna sarà scambiata con Palazzo Diverio mentre l’edificio di via San Giorgio 19 finanzierà la riqualificazione del centro storico.
Il timore di molti è che questi scambi portino soltanto nuove case: «Non sarà così – promette Luciano Paciello, successore di Piero Giovannone come assessore all’urbanistica – Puntiamo a valorizzare il nostro patrimonio concedendolo a privati».
Ma il Progetto Città non è solo scambio “edificio vecchio – opera nuova”: nelle previsioni si parla già di 150 mila metri cubi da destinare a costruzioni residenziali in modo da ottenere ulteriori entrate per il municipio. Puntualizza Paciello: «Sì, ma con quei diritti edificatori residenziali riqualificheremo aree degradate della città, andando anche incontro a attività locali che vogliono ampliarsi e ricollocarsi».
Impegni che si dovranno poi tramutare in realtà. I chieresi dovranno attendere solo fino a luglio 2011, quando dovrebbero partire i primi bandi di gara per la cessione degli edifici comunali e la realizzazione delle nuove opere. Almeno questo è quello che promettono gli amministratori ed Enrico Poma di Chintana, la società che per circa 180 mila euro ha elaborato gli studi di fattibilità del Progetto Città: «Siamo ottimisti sulla riuscita di questa ambiziosa iniziativa – puntualizzano Poma e il vicesindaco Luigi Sodano - Abbiamo messo sul mercato edifici con grande appetibilità. Lo conferma le richieste avanzate negli scorsi mesi dai privati: sono in molti a voler investire sulla città».
Quello di non trovare acquirenti per le aree in vendita è il rischio principale cui va incontro il Comune: ciò bloccherebbe anche la nascita delle opere pubbliche Ma la Giunta si dice convinta della bontà del progetto. Ma c’è un altro pericolo, quello di nuove costruzioni realizzate senza i necessari servizi, com’è avvenuto spesso in passato: «Se la paura è quella della cementificazione, i chieresi possono stare tranquilli – concludono Sodano e Paciello – Non utilizzeremo nuove aree ma riqualificheremo altre già occupate, ma in stato di abbandono o degradate. A differenza delle precedenti Giunte, utilizzeremo il buon senso e penseremo prima ai servizi e poi agli edifici».
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