«Non ci avete detto niente. E poi il 45° parallelo non passa in corso Buozzi»
E’ scontro in Consiglio tra Partito Democratico e Giunta sulla scultura che Silvio Vigliaturo creerà per la rotonda di corso Buozzi, di prossima realizzazione.
«Ci stupisce innanzitutto la procedura – spiega nell’interrogazione la capogruppo del Pd Manuela Olia - Quell’opera d’arte sarà collocata alla porta della città ed è stata decisa con una determina dirigenziale e utilizzando il ribasso d’asta dei lavori per la rotatoria. Era utile discuterne e coinvolgere la città. E poi il 45° parallelo, rappresentato nella scultura, non passa di lì».
L’incrocio del contendere è quello tra corso Torino e viale Fiume: presto spariranno semaforo e rilevatore delle violazioni e, al loro posto, sorgerà una grande rotonda a livelli sfalsati. Gli interventi costeranno in tutto 300 mila euro, pagati a metà tra Comune e Regione nell’ambito della messa in sicurezza dell’ex statale 10. I lavori, di cui fa parte la già realizzata rotatoria di via Taricco al confine con Pino, sono stati posticipati all’inizio dell’estate per ridurre i disagi.
Al centro dell’incrocio verrà installata una grande opera d’arte realizzata dal chierese Silvio Vigliaturo: costerà 20 mila euro e raffigurerà i monumenti più importanti di Chieri all’interno di un globo in cui verrà evidenziato il 45° parallelo che però cade circa all'altezza del Gialdo dall'altra parte delle città. La scultura sarà alta 7 metri e la sfera al centro avrà un raggio di 4. Sarà costruita con tubi in acciaio inox soffiati con molecole di vetro che rappresenteranno meridiani e paralleli: il 45°, quello che attraversa Chieri, sarà evidenziato con la vernice dorata. In cima al “mondo” verrà piazzata una stella colorata in bianco e rosso, i colori della città di Chieri. All’interno della scultura ci saranno tre “banner” (termine inglese per striscione) che rappresenteranno i monumenti tipici della città: la chiesa di San Giorgio, il campanile del Duomo con veduta anche del battistero e l’Arco.
L’opposizione apprezza la scelta del soggetto ma non la scelta del luogo e la modalità. Perplesso anche il capogruppo della Lista per Chieri Pino Iannò, il quale in Consiglio ha attaccato l’assessore ai lavori pubblici Domenico Motta, il quale si è difeso dalle critiche del Pd spiegando «che è stato condiviso dalla Giunta». Ma Iannò non ci sta: «La prossima volta avvisate anche noi della maggioranza».
Ribatte l’assessore: «Non capisco il perché di tutte queste polemiche. Le accetto, anche se mi dispiace. La Giunta, che rappresenta la coalizione, ha accettato e condiviso l’idea di affidare l’opera a un importante artista chierese. L’utilizzo del ribasso d’asta non era stato deciso in precedenza, però quelle economie ci hanno permesso di realizzare la scultura. La riteniamo molto importante perché sarà in un importante ingresso della città e servirà da manifesto pubblicitario per attirare chi passa soltanto da Chieri e magari non conosce i suoi monumenti. Oltre che ricordare che di qui passa il 45° parallelo».
Non da quel punto della città, però: «E’ vero, passa dalla zona del Gialdo, ma non volevamo mettere la scultura nel luogo esatto bensì far passare il messaggio». Considera Olia: «Niente da dire su opera e artista. Il problema è la mancanza di discussione. E soprattutto avrebbe avuto più senso sistemarla in strada Padana Inferiore: anche quella è una porta della città e c’è una rotonda che avrebbe potuto ospitarla». |