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» Sodano ricorre contro l'estromissione dalla Giunta «
Lancione condannato per l’allontanamento di Sodano? il Comune da' battaglia a "spese dei Chieresi".
 
L’allontanamento dell’ex vicesindaco rischia di trasformarsi in una grana giudiziaria per la Giunta: il 31 gennaio 2013 si terrà la prima udienza in sede civile. Il sindaco è accusato di aver violato lo Statuto comunale e, soprattutto, di aver prodotto un documento falso a suo sostegno.
 
«Lancione dovrebbe preoccuparsi delle conseguenze giudiziarie delle sue azioni» accusano Roberto Foglio e Pino Iannò di Progettazione chierese.

La vicenda comincia lo scorso aprile. Luigi Sodano, estromesso per questioni politiche, fa ricorso al Tar perché considera il provvedimento illegittimo: il sindaco non ha mai comunicato ufficialmente la decisione in Consiglio comunale.
 
Poi a luglio, l’ex assessore “blocca” il processo davanti al tribunale regionale per presentare querela di falso sia in sede civile che penale: il municipio avrebbe presentato, a sua difesa, un atto non veritiero, cioè il verbale del Consiglio di fine aprile. Lì si legge la comunicazione dell’estromissione mentre nelle registrazioni della seduta, disponibile anche su internet, non viene mai data ufficialmente nonostante una lunga discussione sul tema.

Ora la parola spetta ai tribunali, come spiega il segretario comunale Paolo Morra: «Chieri si è costituita in giudizio sia al Tar sia in sede civile, assistita dall’avvocato Francesco Dal Piaz. Ora attendiamo il 31 gennaio 2013, quando si terrà la prima udienza. Faremo valere le nostre ragioni quindi, in caso di sconfitta, andremo avanti anche in appello e in Cassazione. Idem per i tre gradi di giudizio del Tar».

L’iter potrebbe quindi andare oltre questa legislatura. Ci potrebbero volere anni, infatti, prima che si arrivi alla conclusione del processo. E pure parecchi soldi: al momento il municipio ha investito 2.800 euro. E Sodano potrebbe vincere la sua battaglia, poco politica e molto di principio, quando la Giunta sarà già cambiata.

Ad affrettare i tempi, e rinnovare la polemica, ci pensa Raffaele Furgiuele, consigliere di Chieri Futura: nell’ultima seduta di Consiglio ha presentato una mozione di censura sull’operato del sindaco: «Sono stati lesi i nostri diritti di consiglieri: Lancione è andato contro lo Statuto e lo stesso Comune. Siamo di fronte a un atto gravissimo».
Dalla maggioranza non interviene nessuno, così è Roberto Foglio, esponente di Progettazione chierese, a rincarare la dose: «Probabilmente Lancione non sapeva come motivare la decisione: avrebbe dovuto dirci che allontanava il vicesindaco a causa di una “guerra tra bande” all’interno del Pdl. Come poteva? Però Sodano ha ragione e qualcuno dovrebbe pagare per questi errori. Finora lo stanno facendo i chieresi, visto che la difesa è pagata dal bilancio comunale. Ma dovrebbe essere il sindaco a tirare fuori i soldi. O lo stesso Popolo delle Libertà».
Aggiunge il collega di partito Pino Iannò: «Diciamo sempre che Lancione è ingenuo. Stavolta io sostengo che sia soltanto molto attaccato alla sedia. Peccato che non sia capace di gestire la sua maggioranza e per questo debba cedere a molti ricatti. Il fatto che non dica niente su questa mozione conferma il suo obiettivo: arrivare a fine mandato. E poter dire ai cittadini di esser riuscito resistere al marasma del centrodestra».

Anche il Partito Democratico va all’attacco: «E’ uno dei tanti giochetti cui ci tocca assistere – attaccano Antonio Maspoli  e Manuela Olia – Noi abbiamo detto da subito che la Giunta stava combinando un pasticcio. Ha prevaricato il Consiglio, come successo per la questione di piazza Craxi. Forse ci considerano un intralcio…».

La provocazione non ottiene risposta, così si arriva al voto della mozione. La maggioranza sostiene compatta il sindaco, con 18 voti contrari alla proposta di Furgiuele. Tra questi, anche quelli di Vincenzo Cucci e Piercarlo Benedicenti, consiglieri del Centro Democratico Indipendente e, in teoria, di opposizione. I favorevoli sono solo 9: la minoranza resta ben lontana dalla “sufficienza” e la mozione viene bocciata: per arrivare a un risultato bisognerà quindi attendere il lungo iter giudiziario "pagato con i soldi dei Chieresi".

Al di la' dell'esito della controversia, nel libero mercato (ammesso che in Italia esista) e spesso nella vita, chi "sbaglia paga" e comunque, per far valere le proprie ragioni civilmente, il cittadino paga di tasca propria e anticipa tutte le spese (che alla luce delle recenti manovre Monti sono anche aumentate sensibilmente) ma questo sembra non valere per il politico di turno ancorche' di un piccolo comune. Sembra una declinazione della storiella dei "profitti" di certe "grandi" aziende in voga di questi tempi: i successi sono personali ma gli sbagli son di tutti, o meglio, li pagano altri!
 
 

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