E ora la Lega detta le sue indicazioni alla Giunta.
La scorsa settimana il fondatore del partito chierese, 58 anni, ha lasciato il Consiglio comunale. Motivando la decisione per «questioni di lavoro, ma lasciandosi scappare anche altre motivazioni: «Sono deluso, ci sono stati dei problemi sia nel nostro gruppo che nella coalizione. Ma soprattutto speravo che, arrivando in maggioranza dopo tanti anni di opposizione, che riuscissimo a fare qualcosa di più. Adesso preferisco fare un passo indietro e lasciare a chi ha ancora entusiasmo».
Nella seduta consiliare che ha ratificato le sue dimissioni, però, il leghista c’era: controllava tra il pubblico l’ingresso in aula del suo sostituto, Daniel Bozzalla Gros, 37 anni e alla prima esperienza politica. O forse voleva vedere se ora la maggioranza inizierà “a darsi una mossa” come chiedono lui e i suoi colleghi di partito. Dopo le dimissioni di Toaldo, infatti, anche il segretario Paolo Casalegno e l’assessore Arturo Calligaro hanno ammesso di pretendere qualcosa di più dalla Giunta di Francesco Lancione: «E’ indubbio che sia stato fatto meno di quanto ci si aspettava – considera Casalegno - Vogliamo che, nei prossimi due anni e mezzo, venga portato avanti ciò che abbiamo promesso. Va bene lasciare del tempo per capire i meccanismi, ma ora ne è passato troppo e non ci sono più scuse».
E’ un ultimatum? O così o ce ne andiamo? Sembrerebbe di no, come lascia trasparire Calligaro parlando di futuro condiviso tra tutte le forze di centrodestra: «A settembre discuteremo una revisione dell’attività amministrativa di Chieri. Chiediamo un incontro tra i partiti di maggioranza per rivedere il programma. Siamo quasi a metà mandato e ancora non c’è una chiara impronta della Lega e del centrodestra sulla città. La colpa è anche nostra: finora non si è sentita la nostra presenza per tanti motivi, tra cui la scarsa presenza dei nostri rappresentanti. Però ora vogliamo una svolta da parte di tutti, da noi in primis».
Il sindaco Lancione ha sempre ribattuto che «i primi due anni di una Giunta sono di studio ed è normale che si proceda con calma». Ma che adesso arriveranno i primi risultati, a partire dal Progetto città. Proprio la grande iniziativa della maggioranza (vendere gli immobili comunali per finanziare le opere pubbliche) è uno dei punti su cui la Lega bacchetta gli altri membri della coalizione: «Ci stiamo impiegando troppo tempo – ammettono Casalegno e Calligaro – Il recupero del patrimonio è positivo, però ci vuole una riflessione generale e più fatti. Ci stiamo perdendo tra alienazioni e trattative con Demanio e Asl».
La pianificazione urbanistica è al centro del programma leghista per la seconda metà del mandato: «Vorremmo anche discutere del nuovo Piano regolatore: dobbiamo stabilire come intendiamo Chieri alla fine del nostro mandato». Lavorando anche su trasporto pubblico e privato: «Il nuovo Piano del traffico deve dare una maggiore vivibilità al centro, lasciando fuori le auto. Dobbiamo ripensare il sistema di mezzi pubblici: il collegamento con Torino va migliorato grazie al sistema ferroviario metropolitano. Intanto ci vuole una riqualificazione della fermata di Pessione, rendendola “appetibile”. Infine, non dobbiamo dimenticare la tanto attesa tangenziale est e, magari, il completamento della nostra circonvallazione».
Tanti gli argomenti su cui i leghisti vogliono dire la loro: associazioni, cultura, lavoro, servizi pubblici. E ambiente, soprattutto: «E non soltanto perché è il mio assessorato, ma anche perché la salvaguardia delle aree verdi è uno dei cardini del partito» assicura Calligaro. Che poi elenca: «Ci sarà da discutere in vista dell’abrogazione dei Consorzi e dell' entrata in funzione del termovalorizzatore del Gerbido. Poi, come Lega, vogliamo un censimento delle aree boscate: bisogna incrementarle per lasciare una città migliore di quella che abbiamo trovato. Sperando che saremo noi stessi a raccogliere la nostra eredità, nel 2014».
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