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» "Paciello come Giovannone": Opposizione all'attacco sulle nuove costruzioni «
"Avete vinto le elezioni dicendo che la Giunta Gay aveva costruito troppo. E adesso fate lo stesso".
 
L’affondo arriva dal consigliere del Pd Antonio Maspoli, poco prima dell’approvazione della variante 20 del 30 luglio 2010. La minoranza giudica il documento urbanistico un via libera per una nuova cementificazione selvaggia della città.

Tutto il Partito Democratico si scaglia contro la Giunta Lancione e soprattutto contro l’assessore all’urbanistica Luciano Paciello, promotore della variante. Tra le decisioni prese, c’è il via alla ricognizione della cubatura all’interno delle aree a servizi di proprietà del Comune: ciò consentirebbe, in futuro, di cedere e realizzare in altre aree di completamento addirittura più di 151 mila metri cubi.

Nel Pd il più duro è Maspoli, spesso polemico con il centrodestra durante questo primo anno di mandato: "Leggendo i documenti ho capito che sta accadendo qualcosa di strano: il centrodestra ha conquistato la maggioranza dicendo che in passato si era costruito troppo. Però ora ci vengono a dire che c’è ancora cubatura da utilizzare sfruttando aree libere o verdi. Fossi un loro elettore mi chiederei qual è la differenza rispetto ai predecessori. Dicevano che avrebbero portato delle novità ma penso che saremmo stati più innovativi noi. E’ chiaro che con Giovannone si è costruito troppo. Ma si è capito che la Giunta Lancione farà lo stesso".

Ma il Pd non è solo Maspoli. E in Consiglio tutto il gruppo critica il documento urbanistico presentato dalla maggioranza. Introduce Riccardo Civera, assessore con il sindaco Agostino Gay e ora all’opposizione: " La variante è un documento molto corposo, con tanti piccoli interventi. Ne condividiamo molti ma alcuni altri per nulla. Anzi esprimiamo dissenso e perplessità: per esempio, per le aree verdi di via San Giorgio e piazza Mazzini, messe in vendita insieme agli edifici comunali su cui insistono. Una scelta sbagliata come, in generale, l’alienazione di buona parte delle proprietà comunali nei prossimi anni".

La Giunta ha inserito nel Piano delle alienazioni molti edifici: l’immobile di piazza Mazzini (cifra da incassare, 1 milione e 200 mila euro), l’ex caserma di piazza Europa (1,5 milioni), l’immobile di via San Giorgio 19 (700 mila), la manica dei box di San Filippo (500 mila), palazzo Diverio (2,5 milioni), un lotto dell’area industriale (200 mila).
Per alcune di queste proprietà, il Comune ha deciso l’eliminazione della destinazione a uso pubblico: il giardino compreso tra via Albussano e piazza Mazzini, cui si accede dall’attuale poliambulatorio e, in via San Giorgio 17, palazzo Diverio e le relative pertinenze, quindi anche il giardino anteriore.

Proprio su questo tema il Partito Democratico ha presentato una mozione: l’obiettivo era escludere il giardino dall’alienazione in modo che rimanesse fruibile dal pubblico.
Ma la proposta è stata bocciata dalla maggioranza: "Non possiamo escludere il giardino – ribattono Paciello e Angelo Rubatto, consigliere della Lista per Chieri – La parte sottostante serve per la realizzazione di parcheggi e box. Quindi l’area va alienata per poi precisare nella convenzione col privato che la superficie deve rimanere a uso pubblico. Siamo d’accordo ma la mozione non è lo strumento adatto anche perché richiede un tempo massimo di intervento".
Il Pd non ci sta: «In commissione la Giunta si era detta d’accordo con la proposta – commenta Piercarlo Benedicenti – La mozione vuole solo dare un indirizzo politico, senza tempistiche». Aggiunge Civera: «Le parole non valgono niente, è facile mettersi d’accordo adesso ma ci vuole qualcosa di scritto».

Gli fa eco la capogruppo Manuela Olia: "E’ anche un atto di trasparenza nei confronti del privato. Ma dobbiamo farlo anche per i chieresi: dimostriamo loro che il centro storico non è solo un’area residenziale ma anche un luogo vivo con aree verdi e servizi".
L’assessore all’urbanistica tranquillizza l’opposizione: "Vogliamo mantenere pubblico il giardino. E magari anche più fruibile di oggi, visto che finora ha soltanto creato problemi di ordine pubblico. Ma la mozione è il mezzo sbagliato".
E infatti la maggioranza, compatta, la boccia.

E per il Pd rimane la paura di perdere un’area verde in pieno centro. Ma il rischio è reale? Secondo la Giunta no. L’opposizione, però, lo teme anche in base alle altre decisioni prese nella variante 20.
E c’è chi, come Maspoli, paragona Paciello a Giovannone, tanto criticato dallo stesso centrodestra prima delle elezioni proprio per la “cementificazione selvaggia” della città. Se la nuova Giunta è come la precedente, quindi, qualcosa da temere c’è.
 
Comunque vada sembra che la "lobby del mattone" ne esca sempre vincitrice.
 
Nonostante le premesse non siano buone, la possibilità di applicare con misura e buon senso la variante 20 esiste ma occorre dimostrarlo con i fatti. Gli ultimi PEC approvati, come ricordato dal consigliere della Lega Nord Gian Pietro Toaldo, non sono andati nella direzione giusta palesando le solite carenze di parcheggi nei luoghi in cui servono e la Commissione ha potuto apportarvi solo lievi modifiche (NDR: per mancanza di volonta' politica e non perchè proceduralmente non fosse possibile). 
 
(Riproduzione Riservata) 

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