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Meglio terreni agricoli o aree residenziali che finanziano opere pubbliche? È la domanda che si è posta la Giunta Lancione. La risposta è contenuta nella Variante parziale 29, documento di revisione del Piano regolatore che il Consiglio comunale ha approvato nella seduta di febbraio.

La base di partenza è la vendita delle cubature residenziali. Un’operazione che il Municipio ha lanciato nel 2011, attraverso la Variante 20: al suo interno era inserita una ricognizione delle capacità edificatorie contenute nel Piano regolatore.
 
Gli uffici ne hanno trovate 150 mila, esistenti ma non utilizzate. Una parte, 100 mila, è stata messa in vendita: in pratica, i privati mettono a disposizione il terreno e ottengono dal Comune la possibilità di costruirvi abitazioni, utilizzando proprio quei metri cubi “in eccesso”. In cambio, devono versare 120 euro per ogni metro cubo acquistato. Soldi che l’ente può utilizzare per opere pubbliche.
Con la Variante 29 saranno venduti 5.904 metri cubi, suddivisi in sette proposte. L’ottava riguarda l’ex dopolavoro Enel di Porta Gialdo, ma non prevede alcun aumento di cubatura: già reso residenziale con la Variante 26, è destinato ad ospitare abitazioni, negozi e uffici.
 
Con la 29 la proprietà, Emme Ci Esse costruzioni, chiede di poter realizzare anche servizi sociali di quartiere, attività commerciali al dettaglio e di somministrazione di alimenti e bevande.

Ma ecco, nel dettaglio, le caratteristiche dei sette interventi di trasformazione urbanistica: il primo è quello più importante, in un’area compresa tra strada Roaschia e strada Vallero. Si tratta del primo spazio libero che s’incontra dopo l’intersezione con via Tamagnone: in passato doveva essere realizzata l’officina “Della Ferrera”, storico marchio torinese di motociclette. R. Della Ferrera è ancora oggi proprietario del terreno: la Variante cede loro 3 mila metri cubi in cambio di 360 mila euro.

In strada Roaschia ci sono altre due proposte: la prima riguarda un terreno parzialmente edificabile al fondo del lato cieco di via Benso. Dopo l’approvazione del documento, il terreno “esprimerà”  832 metri cubi: una parte (266) ci sono già, il resto (566) arrivano dalla capacità edificatoria acquistata. I proprietari, D. e L. Corvetto, pagheranno 68 mila euro.
 
La seconda richiesta di cubatura riguarda l’area all’altezza dell’incrocio con via Taricco: i titolari, L. Penna e R. Pepe, verseranno 42 mila euro a fronte di 450 metri cubi.
Poi ci sono due interventi in strada del Verde, nei pressi di strada Pecetto. Anche qui la destinazione attuale è agricola: un privato, con la Variante, potrà costruire case per 450 metri cubi, versando al Comune 47 mila euro (proprietà B. Gallarato e A. Gallieri); l’altro, invece, otterrà 1.320 metri cubi a fronte di un pagamento di 149 mila euro (G. Rinaudo e A. Falaguerra).

In strada San Silvestro, invece, c’è un terreno agricolo all’angolo con lo scolmatore del rio Ravetta: il titolare dell’area, M. Marocco, pagherà 11 mila euro per costruire 126 metri cubi.
 
Fa eccezione l’intervento di strada Turriglie: all’interno dell’area interessata c’è una torretta di avvistamento, che verrebbe recuperata per scopi abitativi. La proprietà, L. & M. costruzioni, chiede 92 metri cubi in cambio di 11 mila euro per il Comune.

La Redazione Chieri.info

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