«Ci sono situazioni di handicap mentale talmente grave che il soggetto è assolutamente impossibilitato all’integrazione: va soltanto avanti e indietro nei corridoi prendendo a calci i muri con la necessità di due persone che gli stiano vicino. Questa non è una soluzione idonea, quel ragazzo dovrebbe essere inserito in un sistema di tipo assistenziale o di cura».
Sono queste le frasi che hanno indignato Chieri e mezza Italia, pronunciate dall’assessore all’istruzione Giuseppe Pellegrino durante il Consiglio comunale aperto dedicato alla scuola.
Frasi che sarebbero state fraintese ma che il politico del Pdl ha confermato in conferenza stampa pochi giorni dopo. L'indignazione per le sue parole si è allargata sempre di più e da Chieri ha toccato Facebook, dove c’è un gruppo con 2 mila persone che ne chiedono le dimissioni; la satira, con il comico Maurizio Crozza in tv e, in rete, il blog Spinoza.it; la politica, con assessori e consiglieri regionali che dicono la loro; associazioni, locali e non, che attaccano duramente l'assessore chierese perché vorrebbe confinare i disabili gravi in luoghi specializzati.
Tutto comincia martedì 21 settembre. Il Partito Democratico organizza un Consiglio comunale aperto e, dopo insegnanti, genitori e dirigenti scolastici, tocca a Pellegrino parlare, in quanto assessore all'istruzione. Le sue parole ormai sono note. E subito non suscitano reazioni. Qualcuno si indigna sottovoce, nell'immediato è solo la preside di Nostra Signora della Scala, Liliana Viora, a rispondere indirettamente a quanto detto da Pellegrino. Poi ne parlano i giornali, arrivano le prime critiche e le lettere, inviate al sindaco, per chiedere le dimissioni di un politico che ha detto frasi, secondo molti, inaccettabili.
L'assessore non ci sta, dice di essere stato frainteso e convoca una conferenza stampa, dove si scusa per non essere stato abbastanza chiaro e precisa che lui dice sì ai disabili a scuola. Salvo poi confermare il concetto di base: «In situazioni di gravissime disabilità psichiche, eccezionali ma a quanto pare in aumento, il sostegno fornito a scuola non mi pare la soluzione idonea. L'attuale struttura delle nostre scuole non costituisce un aiuto efficace: per questo ritengo che vadano individuate o realizzate altre strutture, con risorse umane e materiali specifiche, più adeguate a rispondere alla domanda di aiuto che arriva da questo ragazzo che cammina avanti e indietro».
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Al centro il sindaco di Chieri Francesco Lancione difende l'assessore Pellegrino (il primo in alto a sinistra). |
Proteste al consiglio comunale del 29 settembre 2010 durante il dibattito per la mozione di sfiducia all'ass. Pellegrino. |
La smentita di Pellegrino non placa le polemiche. Le lettere e le mail inviate al sindaco sono sempre di più e, in un primo momento, sembra anche che sortiscano effetti. Francesco Lancione, infatti, dice di non essere d’accordo con il suo assessore e apre alle dimissioni. Per accelerare la pratica, si muovono Moderati e Democratici chieresi: presentano una mozione di sfiducia che viene discussa all’inizio del Consiglio comunale di mercoledì 29. Ad ascoltare la discussione ci sono decine di persone, chieresi e non, che chiedono la testa dell'assessore.
Ma la maggioranza è compatta: eccetto Laura Ronco e Marina Arduino, tutti i consiglieri del centro-destra votano contro la mozione e salvano Pellegrino.
Anche Lancione lo difende: «Mi sono chiarito con lui: mi ha confermato che si riferiva a un caso particolare e che la sua idea non è estromettere i disabili dalle classi. Loro continueranno ad andare a scuola e mi scuso con i genitori, sperando che capiscano che c'è stata una strumentalizzazione. Nessuno, a Chieri, ha mai detto che i disabili devono restare fuori dalle scuole».
Gli ascoltatori gridano e indicano Pellegrino e cominciano a intuire che la vicenda non si concluderà come avevano sperato.
Si vota e i favorevoli alla mozione sono solo 9, cioè Moderati e Pd, eccetto Antonio Maspoli che per protesta vota con la maggioranza: «Non ha senso sfiduciare Pellegrino: la sua idea rappresenta tutta la Giunta».
Contrari 18 consiglieri, divisi tra Pdl, Lista per Chieri, Lega Nord e Udc. Si astengono Raffaele Furgiuele (Chieri Futura), Vincenzo Cucci (Italia dei Valori), Marina Arduino e Laura Ronco, consigliere della Lista per Chieri ma in disaccordo con il resto della maggioranza perché «ferite» dalle parole dell'assessore.
La mozione è respinta e il risultato del voto fa scoppiare la polemica tra il pubblico. Gli ascoltatori gridano ed espongono cartelli: «Vergogna», «Chieri non ti vuole», «Vattene», «Fascisti».
La contestazione in aula dura pochi minuti e poi si sposta fuori a causa dell'intervento di vigili urbani in divisa e in borghese: «Ci spintonavano, strappavano i cartelloni e quasi ci facevano cadere di sotto: li denunceremo – spiegano Massimo Palma e Ivano Casalegno, tra i promotori della protesta - Ci è stato impedito il diritto di espressione: volevamo protestare pacificamente e siamo stati fermati con violenza».
Massimo Palma e Ivano Casalegno sono ex consiglieri comunali (ndr: a sinistra dello schieramento). Il primo è anche fondatore del gruppo su Facebook contro Pellegrino, arrivato a più di 2 mila membri. Tutti sono indignati e promettono altre iniziative. Lo conferma lo stesso Palma sul suo profilo di Facebook: «Questo voto è angosciante. Pellegrino e la sua maggioranza non sanno che mercoledì sera non è finita, ma è appena cominciata».
Approfondimenti: durante il lungo dibattito sulla mozione di sfiducia menzioniamo ancora l'intervento di Pinno Iannò (Lista civica per Chieri), disabile (come egli stesso ha tenuto a precisare) che ha sviluppato ampiamente la questione handicap e società sottolinenado la necessità di abbattere le barriere culturali prima di ogni altra cosa e di Vincenzo Cucci (IDV), insegnate da 36 anni, che ha posto l'accento sulla necessità di supportare i portatori di handicap in maniera più ampia e specifica rispetto a quanto la scuola, da sola, stia facendo.
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