Sappiamo che le bollette elettriche per l'illuminazione pubblica sono molto salate. Negli ultimi anni sono stati sostituiti o installati nuovi lampioni con tecnologie obsolete, non sarebbe stato meglio investire sulle tecnologie a led magari in abbinamento al fotovoltaico come moltissimi comuni italiani stanno già facendo?
Olia:
Negli ultimi anni tutti gli interventi di sostituzione o ristrutturazione dei punti luce comunali sono stati realizzati puntando al contenimento dei consumi con l’utilizzo delle tecnologie più consolidate: la rete pubblica comunale conta oltre 4000 punti luce; la stragrande maggioranza di queste sono state realizzate tra gli anni 60 e l’inizio degli anni 90. Il rifacimento completo della rete significherebbe un investimento di svariati milioni di euro. Tuttavia in questi anni in modo progressivo sono stati fatti investimenti consistenti e oramai due terzi dei punti luce sono stati trasformati con armature e lampade a vapori di sodio. La tecnologia a led è molto recente e come tutte le nuove tecnologie comporta nella fase iniziale dei costi di investimento insostenibili se realizzati tutti in una volta sola e di molto superiori alle tecniche tradizionali. Sono già state effettuate delle valutazioni economiche per verificare la sostenibilità di questa tecnologia per le prossime linee comunali. Credo valga la pena comunque cominciare a provare. In ogni caso questo problema è emblematico delle difficoltà che devono affrontare le amministrazioni locali che non possono indebitarsi e neanche utilizzare i soldi che hanno a bilancio, strette come sono tra i vincoli di spesa per investimenti imposti dal governo con il patto di stabilità e la voglia di investire per innovare ed essere più efficienti dal punto di vista energetico.
Lancione:
Sì, sarebbe certamente stato meglio, anche se la stessa tecnologia a LED risulta moto onerosa. Intendiamo valutare anche altri sistemi per contenere i costi come una seria analisi dei diversi possibili contratti di fornitura e gestione e le varie opportunità da essi offerte.
Zullo:
In questi anni le consulenze sono state eccessive e spesso poco o per nulla necessarie. Spero che nei prossimi anni si presti più attenzione a questi enormi sprechi di denaro pubblico, che nel concreto non apportano miglioramenti alla vita dei cittadini. Le tecnologie si rinnovano molto velocemente ed esiste il rischio costante di obsolescenza anche prima della fine dell’installazione. Per questo, per non sottostare a interessi di tipo commerciale, pensiamo che le expertise, in questo settore come in altri, vadano controllate, e assegnate, in maniera severa, scevra da interessi particolari di lobby economiche, possibilmente alla Comunità Scientifica e Accademica, sotto stretto controllo e monitoraggio costante.
Recentemente il Comune nella persona del dirigente dell'Area servizi Finanziari e Patrimoniali Accardo ha affidato il censimento e la manutenzione degli immobili comunali ad un insieme di cooperative emiliane e bolognesi per un importo di 1 milione e 200000 euro all'anno per i prossimi 4 anni, non le pare una scelta troppo impegnativa da fare in prossimità di fine legislatura? Il meccanismo del "global service" in altre zone d'Italia ha dato esiti pessimi ed è stato abbandonato, perchè a Chieri dovrebbe dare risultati migliori? Tali cooperative subappalteranno necessariamente il servizio a consociate locali, non era possibile trovare direttamente un referente torinese?
Olia:
Mi risulta che la gara è stata vinta da una ATI in cui c’è un consorzio di cooperative tra cui un paio torinesi. L’efficacia di una soluzione non si misura però dal clamore mediatico dei casi di cronaca giudiziaria avvenuti nel centro-sud Italia, ma sui risultati effettivi. Il buon esito dell’iniziativa è legato alla capacità di controllo delle strutture tecniche del Comune. Prima la manutenzione delle strutture comunali veniva affidata ad una miriade di ditte ognuna con il suo compito, difficile da controllare e da coordinare; è un tentativo coraggioso, difficile e pieno di difficoltà nella fase iniziale, per migliorare i servizi; per questo ha bisogno di tempo (4 anni) per essere messo a regime farlo funzionare. Se i risultati non si dovessero rivelare soddisfacenti nessun problema a tornare indietro.
Lancione: Non abbiamo ritenuto di rispondere alla domanda in quanto ci pare sia da destinarsi all’amministrazione uscente
Zullo:
In effetti ho già risposto a questa domanda, quando ho parlato delle sclerotizzazioni dei poteri tecnici, di lobbies economiche, di rilancio del Servizio Pubblico, di severità nella gestione delle cosiddette consulenze… di controllo responsabile e di centralità della cosa pubblica con una partecipazione dei cittadini più incisiva.
Come rilancerebbe il commercio? Cosa ne pensa del progetto di ampliamento della Coop?
Olia:
Penso che in una città di 36.000 abitanti, centro del suo territorio, possa essere compresente per i cittadini un offerta varia, di grande distribuzione, di commercio di prossimità, di mercati, di valorizzazione di prodotti locali e di forme alternative di commercio. penso che il Comune possa, lavorando a stretto contatto con i titolari delle attività commerciali, pensare a iniziative che valorizzino il commercio, anche utilizzando parcheggi, mezzi pubblici e manifestazioni. penso che la città dovrebbe investire per un anno sul rilancio di Chieri come centro commerciale a cielo aperto per il territorio, in modo da contrastare la fuga verso la città e i grandi centri commerciali vicini.
Lancione:
Il nostro programma prevede, per il rilancio del commercio, la revisione delle aree mercatali e del commercio ambulante, coerente con la realtà di Chieri, condiviso con gli operatori del settore, in modo tale che le aree diventino parte integrante del tessuto commerciale cittadino, con la creazione di un centro commerciale naturale. Per rendere più efficace e fruibile il "nuovo mercato" si prevedono: l’ampliamento delle aree di parcheggio, il miglioramento della viabilità e dei trasporti urbani. Inoltre si esploreranno idee innovative ed originali tese a facilitare ulteriormente i cittadini, come ad esempio l’introduzione del carrello per la spesa, un maggior coinvolgimento degli operatori del settore nelle due più importanti fiere del chierese: "San Martino" e "Fiera di Primavera". Sarà previsto un percorso evolutivo del sistema commerciale con l’adesione all’associazione "Emporion – rete dei mercati europei", così come hanno già fatto la città di Torino, Barcellona, Lione, Londra e Budapest, al fine di promuovere e valorizzare il ruolo sociale e turistico del commercio ambulante.
Si dovrà inoltre provvedere alla riduzione fiscale delle aliquota Ici per i fabbricati diversi dall’abitazione principale; alla riduzione delle imposte e delle tasse per l’occupazione del suolo pubblico, per la pubblica affissione e per vetrofanie.
Per quanto riguarda il rapporto tra grande distribuzione e negozi di prossimità, esso va gestito in modo tale da non penalizzare il piccolo commerciante, creando una differente specializzazione di offerta tra piccola e grande distribuzione, che rappresentano però entrambe una ricchezza in termini di offerta e di posti di lavoro. Ogni eventuale nuovo insediamento della grande distribuzione andrà dunque attentamente valutato in ragione degli impatti positivi e negativi che potrà generare sul sistema commerciale chierese.
Zullo:
Rilanciare il commercio significa per noi riqualificare e riappropriarsi delle vocazioni tipiche del nostro territorio: quindi, stimolare il mercato dei prodotti locali, incentivare le produzioni agricole tipiche di questo luogo e favorire l’artigianato, la realizzazione di botteghe di manufatti di qualità e caratteristici della storia del nostro territorio. Il progetto di ampliamento della Coop è inscritto nelle compatibilità con quanto dicevo prima, a proposito dell’edilizia imprenditoriale e della salvaguardia dei suoli, insomma, bisogna vedere come e perché e con quali garanzie reali per Chieri, in relazione alle reali prospettive ed esigenze del mercato. Non siamo per supermarketizzazione della Città e il marketing di qualsiasi Azienda deve confrontarsi e tener conto delle situazioni reali e delle priorità dei territori, almeno per noi comunisti.
Alla luce di quanto avvenuto in Abruzzo, i controlli sulla solidità degli edifici, in una cittadina antica come Chieri, sono sufficienti? Anche per gli edifici più recenti?
Olia:
L’investimento in sicurezza con le opere pubbliche sia come messa in sicurezza dei rii, che come adeguamento alla normativa degli edifici scolastici c’è stato. Si sono censiti gli edifici del centro storico ed è stato preparato un piano di ristrutturazione generale.
Lancione: Sono nato ad Ofena (AQ), uno dei paesi colpiti dal tragico terremoto in Abruzzo e potete quindi immaginare la mia sensibilità a questi argomenti. Bisogna però evitare di agire in modo emotivo e va quindi premesso che Chieri e il Piemonte in generale non sono zone a forte rischio sismico. Se i costruttori hanno rispettato le vigenti normative non esistono al momento condizioni di pericolo prevedibili e non sono necessari controlli sulle strutture in cemento armato e tanto meno sulle strutture in muratura. La cosa realmente importante è essere rigorosi nelle nuove edificazioni applicando le normative di riferimento che sono già di per sé molto accurate e stringenti
Zullo:
I controlli sulla solidità degli edifici vengono fatti in base alle richieste, alle esigenze territoriali e alla conformità geologica della zona considerata. I controlli definitivi sulle nuove abitazioni, inerenti i collaudi, vengano effettuati alla fine della loro realizzazione; successivamente al collaudo ci sono norme precise. Sinceramente, non sono un’esperta, ma ritengo che mi porrei il problema in maniera puntuale, ove avessi la responsabilità amministrativa di questa città. Non credo, però, che la Cittadinanza debba farsi prendere dal panico, in quanto la situazione abruzzese è molto differente dalla nostra, innanzitutto per le condizioni geologiche naturali.
I furti in appartamento sono probabilmente in aumento in alcune zone di Chieri, i motivi possono essere molti, cosa pensate di fare in proposito ?
Olia:
Mantenere il buon livello di investimento su servizi preventivi e di coesione sociale. promuovere con tutte le forze dell’ordine momenti di coordinamento per tenere sotto controllo il territorio (esiste già un tavolo comune) i dati sulla delittuosità sono però inferiori a quelli medi regionali.
Lancione:
I furti in appartamento in alcune zone della città sono probabilmente in aumento, anche se i dati forniti dagli organi centrali di polizia non destano particolare allarme, se confrontati con le altre realtà locali della provincia. A prescindere, però, da questi valori "confortanti", l’obiettivo contenuto nel nostro programma è quello di rendere più sicura la città. Verrà quindi rafforzata la presenza delle forze dell’ordine su tutto il territorio al fine di tutelare i cittadini da furti, rapine, truffe, microcriminalità ecc. Non mancheranno forme di tutela delle attività economiche e commerciali, non solo attraverso un attento controllo con la presenza di operatori di polizia nelle zone più a rischio, ma anche con interventi di impianti di videosorveglianza su reti di tecnologia Mesh, una soluzione più efficiente e più efficace di quella oggi adottate. Proporremo infine immediatamente un tavolo di coordinamento interforze presieduto dal Sindaco per la riorganizzazione e la razionalizzazione delle presenza della forze dell’ordine sul territorio, in funzione dei reali problemi dei cittadini.
Tra le altre iniziative da noi previste in tema di sicurezza ricordiamo la riqualificazione e il maggior controllo delle aree pubbliche, la repressione di ogni forma di abusivismo, il potenziamento dell’illuminazione pubblica nelle zone più a rischio e l’istituzione di un "Numero verde gratuito di pronto intervento" per la segnalazione di reati o di tutti quei comportamenti incivili per i quali l’intervento della Polizia Municipale può essere risolutivo, con un servizio ’"S.O.S. Infanzia", per la tutela di quei minori italiani e stranieri sfruttati o costretti all’accattonaggio. E’ prevista inoltre la creazione di uno sportello di "pronto soccorso" legale gratuito, finalizzato all’informazione sugli strumenti di tutela per i cittadini e lo studio di una polizza assicurativa per i cittadini ultra sessantacinquenni (da destinare alle persone con una pensione minima) vittime di reati contro il patrimonio.
Zullo:
Circa un anno fa una conferenza sulla sicurezza organizzata dall’amministrazione locale, in collaborazione con le forze dell’ordine, mi sembra abbia affermato che i furti fossero in diminuzione. Ad ogni modo credo che le insicurezze lavorative, economiche e le diseguaglianze sociali favoriscano la microcriminalità: per questo è necessario sviluppare l’azione sociale in ogni direzione e insistere per dare stabilità ai posti di lavoro, oltre che salvaguardare gli stipendi, che devono permettere di condurre una vita dignitosa.
Il corpo dei Vigili Urbani è inviso a molti cittadini un po' per "tradizione" e un po' perchè effettivamente non è stato in grado di governare efficacemente l'impatto che i numerosi cantieri aperti per la città hanno avuto sulla già fragile viabilità. E' prevista una riorganizzazione della polizia municipale?
Olia:
Il problema della polizia municipale è l’organico scarso e l’impossibilità di assumere. Siamo favorevoli a forme organizzative che portino verso un rapporto più stretto fra vigili e territorio, tipo vigile di quartiere, ma bisognerà vedere come avvicinarsi a questo risultato.
Lancione:
E’ previsto il potenziamento e il radicamento dell’organico della Polizia municipale, che però sarà preceduto dalla riorganizzazione della struttura stessa, finalizzata ad elevare l’attenzione dei Vigili Urbani soprattutto nel controllo del territorio. Diventa di fondamentale importanza una assidua presenza di pattuglie serali e notturne su tutto il Chierese e una maggiore attenzione, nelle attività di controllo, indirizzata ai plessi scolastici durante l’ingresso e l’uscita degli studenti. In questo modo i Vigili Urbani non saranno più solamente antipatici dispensatori di multe, ma con la loro costante presenza, contribuiranno a far percepire ai cittadini la loro profonda utilità, in specie per la prevenzione dei piccoli crimini e per la salvaguardia della quiete pubblica.
Zullo:
Per pensare a una riorganizzazione della Polizia Municipale bisognerebbe essere all’interno dell’Amministrazione e credo che questo tipo di operazioni vadano fatte con molta attenzione, che richiede puntualmente tempi adeguati. Credo che i problemi inerenti e correlati a questa situazione siano anche generati da una situazione politica nazionale aberrante, che continua a ridurre fondi da destinare agli Enti Locali, mettendo i Comuni, in questo caso, in condizione di non poter ampliare gli organici delle Polizie Municipali; c’è poi una pianificazione confusa della stessa Amministrazione nell’ ambito della gestione della viabilità. C’è molto lavoro da fare.
Il livello dei servizi sociali è accettabile? Esistono in città emergenze sociali? Quali?
Olia:
C’è una buona rete di servizi differenziati per tutte le categorie di persone. Emergenze sociali, oltre a quelle portate in evidenza dalla crisi economica quindi riferite alla povertà, possono essere individuate nel maggior numero delle persone non autosufficienti, che richiedono forme diverse di aiuto (a domicilio, in residenza…) e l’infragilirsi dei legami familiari che crea conflittualità elevata, trascuratezza o difficoltà educative dei figli e dei giovani. Grande è il problema della casa in affitto per chi ha poche possibilità economiche.
Lancione:
L’attenzione ai servizi sociali deve essere mirata, secondo noi, non solo ad affrontare le emergenze, ma piuttosto esprimere una articolata politica di sostegno alle famiglie e in specie a quelle con bambini, agli anziani, ai giovani e alle persone diversamente abili. Le politiche sociali devono essere intese non solo come assistenza, ma come strumenti strategici per la crescita della Città in termini di qualità della vita, di benessere individuale e collettivo. Sarà promossa la cultura dei diritti della cittadinanza e della loro esigibilità e - parallelamente - una nuova "cultura del servizio" in un sistema di qualità orientato al cittadino/utente, il tutto all’interno del cosiddetto processo di "infrastrutturazione sociale urbana". Saranno attivati processi di "libera comunicazione" come stimolo per la definizione dei problemi delle fasce più deboli della cittadinanza perché non restino problemi d’interesse esclusivamente privato, ma entrino a far parte di un processo culturale di responsabilità e di ricerca di possibili soluzioni collettive.
Le attività che saranno poste in essere riguardano:
a) monitoraggio dell’evoluzione della realtà sociale della comunità chierese e priorità nell’investimento di risorse;
b) potenziamento dei servizi alla persona e sostegno alla famiglia, attivando strumenti e servizi innovativi di gestione, forme partecipative e di condivisione da parte delle famiglie, del volontariato e dell’associazionismo;
c) costruzione di una rete integrata di servizi a livello locale e territoriale, sviluppando la collaborazione con i Comuni limitrofi e tutte le Istituzioni preposte (Regione, Provincia, Azienda sanitaria, Consorzio Socio-assistenziale, etc.).
Saranno inoltre attivate politiche mirate sulla casa (onde favorirne il diritto, attraverso il sostegno alle famiglie meno fortunate), sulla sanità (riordino ospedaliero con potenziamento del polo chierese, convenzioni con associazioni di volontariato per l’erogazione di servizi alla cittadinanza, corsi di Primo Soccorso per i cittadini e la Polizia Municipale, Sportello unico socio-sanitario) e sui servizi socio assistenziali.
Saremo impegnati per una reale integrazione degli immigrati nel tessuto sociale (attenzione a donne e bambini con corsi di alfabetizzazione e mediazione scolastica, riapertura efficiente dello sportello Immigrazione )
Sarà poi adeguatamente valorizzato il prezioso ruolo delle associazioni di volontariato con l’affidamento di servizi sussidiari del Comune, per assicurare opportunità di lavoro a giovani, disabili e soggetti in disagio sociale.
Infine verrà posta attenzione anche agli animali d’affezione, potenziando le aree a verde pubblico per gli animali, istituendo canili e gattili per prevenire il randagismo, istituendo aree cimiteriali riservate agli animali e applicando rigorosamente la normativa nazionale sui cani (guinzaglio, museruola ecc.) onde prevenire momenti di pericolo.
Per un maggiore dettaglio sugli interventi previsti in ambito sociale per famiglie, bambini, anziani e diversamente abili si veda il Programma.
Zullo:
Le emergenze sociali sono diverse: ci sono molti lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, molte famiglie sfrattate dalle abitazioni, c’è il grave disagio umano e sociale che alcune famiglie Rom si sono trovate a vivere. Crediamo che le politiche sociali e per il lavoro possano e debbano essere potenziate attraverso l’educativa di strada e centri interculturali, risorse attraverso le quali è possibile lavorare sul territorio per migliorare non solo l’integrazione delle popolazioni immigrate nel nostro territorio, ma che si impegni per rendere effettivi i diritti di tutte le persone presenti sul territorio, residenti e non. Crediamo vada potenziata la collaborazione con Provincia e Regione proprio per queste problematiche, cercando soluzioni sempre ulteriori ed efficaci, che permettano di cogliere tutte le opportunità utili allo sviluppo armonioso nel rispetto della trasparenza, della correttezza e dell’autentico interesse della comunità dei cittadini intesi come persone e non come categorie distinte per censo o appartenenza particolare.
La comunità straniera, soprattutto quella rumena a Chieri è molto vasta e trova impiego principale nell'edilizia e nell'assistenza agli anziani. L'edilizia è in crisi e non può essere artificiosamente sostenuta regalando aree ai costruttori, molte famiglie di stranieri perderanno parte dei loro introiti, non pensa che il fenomeno possa avere ripercussioni sociali?
Olia:
Al 30/04 gli stranieri a Chieri 2992, di cui 1856 rumeni. il fenomeno cui lei accenna è possibile. I cittadini rumeni sono comunque cittadini comunitari quindi possono usufruire del sistema di aiuti per tutti i cittadini.
Lancione: La popolazione romena di Chieri è generalmente ben integrata con il contesto locale. Le ripercussioni economiche della crisi ovviamente non toccano solamente la popolazione straniera. Nelle nostre politiche per il lavoro, prevediamo di attivare strumenti che potranno aiutare le attività artigianali e imprenditoriali a non farsi travolgere dalla crisi. Intendiamo inoltre affiancare a questi strumenti di sostegno alle imprese anche strumenti di aiuto sociale per la popolazione che, integrati tra loro, dovrebbero contenere al minimo le ripercussioni sociali del momento di crisi economica.
Zullo:
È necessario intervenire prima che il fenomeno crei delle ripercussioni sociali, proprio per mezzo di politiche volte all’integrazione e, nei casi più gravi, al sostegno economico e sociale delle famiglie stesse, immigrate e non. Questo riveste carattere di priorità assoluta proprio per la salvaguardia della sicurezza sociale, in tutti i sensi.
Negli ultimi anni sono state allocate risorse interne (dipendenti) ed avviate collaborazioni con agenzie esterne per progetti turistici rimasti semi-sconosciuti quali "Città di Charme" e "Strade di colori e sapori", non sarebbe meglio focalizzare le poche risorse su un "progetto simbolo" concreto e misurabile piuttosto che disperdere energie in progetti ad ampio spettro che difficilmente possono essere integrati nei pacchetti delle agenzie turistiche ?
Olia:
Puntiamo sullo sviluppo turistico di Chieri e del Chierese; i vari circuiti sono un modo per fare "sistema" costruendo la vocazione turistica di una zona e per valorizzare cose diverse fra loro; non possiamo aspettarci che diano risultati in breve tempo, ma il prossimo periodo sarà proprio quello in cui raccogliere i frutti del lavoro di rete che è stato fatto.
Lancione: Chieri ha perso nel tempo la sua funzione di polo culturale e non è riuscita a sviluppare una proposta turistica organizzata. Gli eventi spot come "Città di charme" non costituiscono in questo senso una soluzione. E’ necessario invece pensare il turismo quale una attività economica dai profondi risvolti sociali, culturali e identitari e coinvolgere nella costruzione di proposte turistiche, adatte alla domanda di mercato, gli operatori economici di Chieri (ricettivo, ristorazione, prodotti tipici, accoglienza) invece di partire con proposte calate dall’alto. Si veda al proposito il Programma.
Zullo:
Per le ragioni che ho detto, al momento riteniamo che il compito dell’Amministrazione locale debba insistere sulle necessità e sulle priorità della città, dei cittadini e dei lavoratori presenti in questo territorio. Solo dopo aver convogliato i fondi a disposizione per le famiglie che vivono un disagio lavorativo, economico e sociale, si potrà pensare ad eventuali altre spese. Certo, è necessario evitare la dispersione delle risorse in iniziative “carsiche” che hanno un nome bellino e poca, costosa, inutilmente costosa, sostanza. Anche in questo settore la pianificazione deve essere supportata da garanzie precise di ricaduta economica e sociale sui cittadini e non su pochi, furbi, privilegiati, o aspiranti tali.
La nostra testata giornalistica online esiste dal 2006 ed in questo periodo abbiamo supplito alla scarsa visibilità delle istituzioni chieresi sul web e stimolato un modesto rinnovamento dell'informazione locale. Nonostante la gratuità dei servizi editoriali ci siamo trovati a fare i conti con l'assoluta indisponibilità di alcuni uffici comunali a fornirci informazioni pubbliche (comunicate però ad altri soggetti). Prima di spendere svariate decine di migliaia di euro in progetti web che non hanno di fatto visibilità perchè tecnicamente impostati in maniera non ottimale, non sarebbe il caso di valorizzare e sfruttare gli operatori privati che a costo zero possono offrire migliaia di contatti unici al mese?
Olia:
Certo, la comunicazione con i cittadini è un elemento centrale, sollecitata fra tutti. Vogliamo promuovere un modo efficace di affrontare la comunicazione, lavorando con tutte le agenzie del territorio.
Lancione:
Il mio impegno, se sarò eletto, sarà quello di fornire in modo trasparente e costante le informazioni sull’operato dell’amministrazione a tutti i referenti dei media locali. Ritengo sia un grave errore, anche in termini di democrazia e pluralismo, privilegiare alcuni canali di informazione rispetto ad altri. Inoltre la informazione sul web rappresenta certamente il futuro e la nostra amministrazione avrà una particolare attenzione alle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Zullo:
A tutta prima, viene da rispondere “sì, senz’altro!” ma, in effetti, credo che il processo di diffusione delle notizie e delle informazioni debba essere regolamentato dalle Istituzioni stesse, che ci debba essere una disponibilità degli Operatori a modellare le modalità di confezionamento editoriale per questi settori. È una materia complessa, che potrebbe rappresentare motivo di studio e di realizzazioni, a partire dagli Operatori locali, ma ripeto, con una opportuna metodologia condivisa, misurabile, con soluzioni non necessariamente a costo zero, in presenza di una efficiente e positiva funzione sociale e culturale non confondibile con il marketing privato e sicuramente sostenibile dalle Amministrazioni.
In alcune amministrazioni italiane ed in molte aziende private si è rinnovato il parco informatico puntando in tutto o in parte sull'open source. Considerando l'utilizzo tipico di gran parte delle postazioni all'interno di un medio ente locale territoriale come il Comune di Chieri, molti consulenti informatici indipendenti sostengono che una buona quota delle licenze commerciali (es. MS Office) potrebbero essere rimpiazzate con prodotti quasi identici a costo zero e senza necessità di nuova formazione per il personale, avete in programma una razionalizzazione delle spese in questo settore?
Olia:
Condivido e credo che la pubblica amministrazione debba procedere a tutte le razionalizzazioni possibili e alla innovazione nel campo delle nuove tecnologie; da quello che so il passaggio all’open source fa risparmiare in licenze ma aumenta l’investimento in progettazione, manutenzione dei programmi. Sono costi di cui tenere conto e che spostano la spesa dalle licenze a lavoro informatico, spesso di giovani, e spesso di tipo locale. Anche questo può essere un buon motivo per pensarci.
Lancione: Abbiamo previsto una complessiva riorganizzazione e razionalizzazione della macchina pubblica, come già accennato in precedenza, e ritengo che gli aspetti relativi alle licenze per i software e, aggiungo, anche ai contratti telefonici, siano aspetti da valutarsi con particolare attenzione per concretizzare notevoli risparmi. Va però considerata anche la resistenza talvolta espressa da alcuni dipendenti pubblici a cambiare modalità operative consolidate. Dovremo dunque trovare delle soluzioni che consentano, a fronte del risparmio, anche una migliore efficienza da parte dei dipendenti.
Zullo:
Questa è una ottima tendenza praticata, un po’ a “macchia di leopardo”, anche in molte eccellenti Università italiane, come, ad esempio, il Politecnico di Torino. Anche in questo caso, credo che lo stato dell’arte vada attentamente seguito con competenza e senza interessi “commerciali”. Al momento, mi risulta che l’Open Source sia una risorsa per molte soluzioni, ma che ancora sia necessario servirsi, in molti casi, di software non Open Source. Il pacchetto di Office, in effetti, è completamente sostituibile da tempo con software condiviso e gratuito, libero da diritti e che non necessità di licenza, detto appunto Open Source.
Qualche settimana fa l'ass. Benente ha dichiarato di voler investire i proventi della dismissione di immobili pubblici nell'acquisto di Blade Server e nel dotare tecnici e dirigenti comunali di palmari per meglio sincronizzare appuntamenti e documentazione. Siccome i Blade Server sono una tecnologia tipicamente da Data Center che a giudizio dei nostri consulenti informatici rischierebbe di essere persino controproducente per un comune medio-piccolo come Chieri, cosa potete dirci al riguardo?
Olia:
Non sono in grado di entrare così nel dettaglio della risposta. Come ho già detto sono favorevole alla innovazione in questo campo, scegliendo le tecnologie e le modalità adatte e ormai ci sono molti esempi da consultare nelle pubbliche amministrazioni.
Lancione: Non abbiamo ritenuto di rispondere alla domanda in quanto ci pare sia da destinarsi all’amministrazione uscente
Zullo:
Una provocazione: sarebbe un ulteriore spreco di denaro pubblico e credo si possa fare a meno dei palmari e continuare a utilizzare carta e penna. Questo con l’antico buon senso delle nostre colline… in effetti anche in questo caso, al di là di dichiarazioni magari demagogiche, l’innovazione deve essere praticata, ma opportunamente inserita nella scala delle priorità, con il condizionamento delle disponibilità finanziarie, con la responsabilità del buon padre di famiglia… non stiamo parlando di gadget per privilegiati, insomma. Io penserei prima a dotare di un tetto e di un reddito decenti i meno abbienti, ecco. Darei la priorità alla dignità umana di tutte e di tutti.
Recentemente è stato recapitato nelle buche dei Chieresi il "Bilancio di mandato 2004-2009", quanto è costato e non pensa che possa apparire come una forma di propaganda elettorale fatta a spese dei cittadini?
Olia:
Non so quanto è costato il documento, che definirei sobrio. La critica che lei fa è quella che si fa per i bilanci di mandato di tutti i comuni. Poi però ci si lamenta perché le amministrazioni non informano e non comunicano ai cittadini cosa fanno. La pubblicazione dei bilanci di mandato e bilanci sociali è un elemento di valutazione di carattere generale consegnato in mano a i cittadini, che possono leggere e farsi una propria opinione.
Lancione: Non abbiamo ritenuto di rispondere alla domanda in quanto ci pare sia da destinarsi all’amministrazione uscente
Zullo:
Personalmente mi è sembrata una forma di propaganda elettorale. Informare e far partecipare i cittadini alle scelte dell’Amministrazione è un lavoro meticoloso, incessante e continuativo fin dall’inizio della legislatura e non solo alla fine di essa. Poi è da considerare che un bilancio va spiegato prima, durante e dopo il suo compimento, va, discusso, modificato, condiviso sulla base non già del consenso per il consenso, ma delle sue luci e ombre. Quanti di noi sanno leggerlo, un bilancio?
Presentare la lista degli assessori prima delle elezioni sarebbe una scelta di modernità e di trasparenza, pensate di poterlo fare?
Olia:
Ho già detto che presenterò qualche elemento della squadra. Presentarli tutti equivale a non tenere conto in nessun modo della valutazione dei cittadini elettori
Lancione:
La squadra sarà scelta dal sottoscritto in piena libertà e senza condizionamenti di sorta, valutando le persone esclusivamente per le loro capacità e competenze. Tra i gruppi che mi sostengono sono presenti persone serie, di alto profilo, con ampi e articolati curricula che mostrano conoscenze approfondite nei diversi settori. Se i chieresi vorranno, come spero, concedermi la fiducia sarò in prima persona il garante della squadra, che non avrebbe potuto essere presentata prima della scadenza elettorale senza essere oggetto di trattativa con i partiti. Nel momento in cui però i chieresi daranno fiducia al sottoscritto, saremo in grado di scegliere con la massima libertà gli assessori giusti, tenendo conto delle indicazioni espresse direttamente dagli elettori e privilegiando il criterio della competenza rispetto a tutti gli altri fattori di scelta.
Zullo:
a rischio di apparire “vecchia”, e non lo sono, ritengo che sia un atto che svela presunzione. Bisogna essere convinti di vincere per poter affermare a priori una possibile squadra di Assessori. Condurre un’Amministrazione non è un pranzo di gala, che puoi spedire il menù stampato sull’invito… Gli Amministratori dei vari settori, gli Assessori, che lavorano di concerto con il Sindaco, il quale ha la conduzione politica delle scelte, devono esser competenti e, in base alle adeguate condizioni favorevoli che si profilano per creare le soluzioni adatte, dopo la nomina, sulla base delle adesioni politiche al programma del Sindaco eletto e del suo Partito, possono esser scelti meglio, a mio parere, sulla base della rappresentatività del maggior numero di cittadini possibile, fatta salva, appunto, la competenza e la dignità dei singoli.
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