Se ne parlò in un consiglio comunale prima della pausa estiva su mozione di Casalegno. Tutta l'opposizione compatta (PRC, AN, Lega Nord, FI e UDC) chiese all'assessore competente ed al Sindaco di riconsiderare l'impiego di nuovo personale per i servizi sociali gestiti fino a quel momento dalla cooperativa Baraonda con la quale scadeva la convenzione.
Data la natura particolare del servizio, tutti concordarono sul fatto che disperdere il lavoro basato su relazioni umane e fiducia costruito negli anni sarebbe stato poco saggio e sicuramente dannoso per la comunità chierese.
I nuovi operatori per quanto potessero essere in gamba avrebbero dovuto ricominciare tutto da capo.
Fu risposto che le leggi vigenti (forse con riferimento alla cd "legge Bassanini") non consentivano di imporre il medesimo personale (peraltro unanimemente riconosciuto più che meritevole di riconferma) al nuovo soggetto subentrante nella convenzione.
Il Sindaco si impegnò ad effettuare nuove verifiche ed a riesaminare il problema.
Il lettore perdoni alcune riflessioni finali.
Avendo questi operatori del sociale lavorato bene per anni per ammissione di tutti, se politica sociale è necessaria a Chieri (e non si vede come non lo sia), se la legge non consente (come effettivamente sembra essere) di imporre lo stesso personale ad un nuovo soggetto subentrante nella convenzione, se realmente vi era l'intenzione di dare continuità ed efficacia all'azione sociale massimizzando il ritorno dell'investimento di denaro pubblico, se tutto questo è vero ... forse sarebbe stato il caso di affrontare la situazione con "maggior fantasia", quella stessa fantasia e creatività profusa nella povera viabilità chierese e nel generoso rilascio di licenze edilizie per palazzoni di 5 o 6 piani in contesti urbani discutibili ... ma questa è un'altra storia!
EB